Sconfitta Pd- Feroce Patrizia Maestri: “Intera classe dirigente dovrebbe dimettersi. Renzi ha lavorato per dividere”

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Arriva feroce il commento di Patrizia Maestri, deputata Pd schierata con Orlando alle primarie per la segreteria e non ricandidata alle elezioni del 4 marzo. Una scelta che aveva fatto discutere molti rappresentanti del Pd di Parma. Una scelta voluta da “Roma”, criticata dal ministro Orlando nella sua prima visita elettorale in città. Renzi aveva infatti preferito la candidata Lucia Annibali che vedeva in Parma la terra della sua rinascita essendo stata curata al Maggiore dopo le profonde ustioni al volto. Un volto, quello dell’Annibali, sicuramente vincente, ottiene infatti il 30%, nonostante sia stata vista per tutta la campagna elettorale prevalentemente come una outsider del panorama locale, una “intrusa” l’hanno definita gli oppositori.

“E’ una sconfitta totale oltre le peggiori aspettative e credo che l’intera classe dirigente del partito democratico debba dimettersi – commenta la sindacalista Maestri – e lasciare spazio ad una persona riflessiva e di esperienza per traghettare il partito verso una nuova fase. Non ho mai condiviso la linea politica di Renzi pur rispettandone l’energia e le capacità, ma troppi errori sono stati fatti tradendo i valori fondanti del pensiero di una sinistra in cui credo. Ho votato il job act per dovere di partito ma di sicuro non e’ stata una legge di sinistra e per me i diritti del lavoro solo valori imprescindibili”.

Renzi ha lavorato per dividere e non per unire in un momento storico in cui il Pd aveva estremo bisogno di ritrovare un pensiero comune. Le cause di questo fallimento non sono fuori da noi ma nella nostra storia che da anni vede solo sconfitte salvo la parentesi delle europee dovute al timore di una crescita delle destre in atto in quel momento-continua l’ex deputata Maestri – il cosiddetto ‘voto utile’”.

Tante le cose fatte ma personalismi e modi autoritari ne hanno offuscato la portata. Ora abbiamo bisogno di dialogo e di confronto per ricostruire un’identità perduta e soprattutto di ascolto sia interno che verso le parti sociali. Per questo non condivido la scelta di Renzi annunciata in conferenza stampa di convocare un congresso ma credo che l’azzeramento dei vertici e una figura di mediatore tra le tante anime del pd siano urgenti” conclude Patrizia Maestri sottolineando la sua disponibilità a lavorare per il territorio all’interno del Pd dal quale non si separerà mai.

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