Violenta rapina del branco ai danni di un pakistano: 20enne arrestato a Parma

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I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Parma hanno arrestato a Parma un 20enne italiano, ritenuto uno dei presunti autori di una rapina avvenuta nel giugno del 2023 in un quartiere della periferia est di Roma in danno di un 32enne pakistano. Un episodio criminale che ha visto coinvolte 6 persone. 

I militari dell’Arma hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Roma. Il giovane è agli arresti domiciliari.

«Io c’ho il ferro, dammi i soldi. Fammi controllare le tue tasche». Era la notte del 28 giugno dello scorso anno. In quel momento, e con quelle parole, è iniziato il pestaggio della vittima da parte di una banda di ragazzi. Botte per rapina visto che alla vittima sono stati anche sottratti circa 325 euro, oltre alle carte di credito e un telefonino.

Pugni, calci, schiaffi. La vittima, afferrata anche per i capelli, veniva scaraventata fuori da un esercizio commerciale sotto gli occhi del titolare, minacciato anche lui affinché non intervenisse o chiamasse il 112.

Il 32enne pakistano, dopo il pestaggio, ha chiamato la vittima facendosi prestare un telefonino.

L’analisi delle celle telefoniche, così come quello delle immagini acquisite dalle telecamere di sicurezza, hanno confermato la presenza sul posto quella notte del branco.

Il gip, che parla di “allarmante aggressività e attitudine alla violenza a fine di lucro», “elevato pericolo” di compimento “non solo di altri reati dello stesso genere, ma anche fatti di ancora maggiore gravità con uso delle armi o altri mezzi di violenza personale”, accogliendo la richiesta della Procura, che ha concordato pienamente con i riscontri prodotti dai carabinieri, ha emesso una misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico di 6 persone.

Due giorni fa è scattato il blitz da parte dei carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, coadiuvati da quelli della Compagnia di Parma, durante il quale i 6 soggetti sono stati rintracciati e posti agli arresti domiciliari.

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