Pistoletto torna a Parma: dal Terzo Paradiso di Piazzale della Pace nasce un libro documentario

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Il Terzo Paradiso di Parma ha fatto discutere, è stata opera condivisa dai cittadini e dagli stessi criticata. Ma l’arte, che adempie al suo ruolo ultimo portando alla riflessione sociale, è andata oltre a quei pallet e quelle installazioni che i parmigiani hanno potuto osservare e toccare da aprile a maggio 2016, con qualche proroga. Il Terzo Paradiso ha messo in moto una macchina, la creazione partecipata continuerà a produrre i suoi frutti con nuovi progetti, nuove idee e nuove collaborazioni in città.

Questa mattina, presso il WoPa Temporary Parma, è stato presentato alla cittadinanza il libro – catalogo e documentario “Il Terzo Paradiso a Parma” edito dall’Associazione 360° Creativity Events, che documenta il progetto partecipativo di rigenerazione urbana attuato all’interno di Piazzale della Pace a Parma nel 2016, in occasione della prima edizione di Parma 360 Festival della creatività contemporanea e realizzato in collaborazione con il Comune di Parma, e l’assessorato alla cultura di Laura Maria Ferraris, Manifattura Urbana e Citta dell’arte – Fondazione Pistoletto.

Presenti per l’occasione Michelangelo Pistoletto, Fortunato D’Amico, di Città dell’arte, Camilla Mineo per Parma 360, Francesco Fulvi per Manifattura Urbana, l’Associazione culturale Kinoki che ha portato l’esperienza della Stazione Creativa  che si è svolta da aprile a maggio 2017 presso lo Spazio Carroponte, al WoPa, in collaborazione con Studio Azzurro, con la partecipazione degli artisti e creativi Elisa Barbieri, Cécile Bargiarelli, Paolo Boggiani, Tania Comelli, C999, Giulia D’Ambrosio, Lazzaro Marco Ferrari (Rhapsomedia.com), Francesco Fulvi, Anna Guarinoni, Silvano Orlandini, Sergio Nicolas Parra, Antonio Pipolo, Francesco Sgorbani, Rino Stefano Tagliafierro (Karmachina), Amalia Vigliante, On/Off Fablab Parma, Liceo Artistico Paolo Toschi Parma.

ll Terzo Paradiso dal 2005 a oggi è diventato una grande oper-azione collettiva. Di volta in volta, in molte città d’Italia, d’Europa e del mondo. Con la fondazione “Città dell’Arte”, l’artista Pistoletto divulga il verbo dell’arte come strumento per il cambiamento. Come spiega Fortunato D’amico, “quello accaduto a Parma è significativo per il successo che ha avuto. Cittadini si sono sentiti effettivi, attivi per il cambiamento della loro città. Dovevamo pensare ai temi rilevanti del territorio e uno di questi è Piazzale della Pace che già dal nome ispirava riflessione. Un’area però lasciata un po’ all’abbandono. Dove minoranze sono ancora più minoranze e l’integrazione non esiste“.

“Questo grande restauro della piazza – continua D’Amico – di fatto aveva lasciato un grande vuoto nel cuore della città, vissuto solo per i grandi eventi. Il Terzo paradiso ha voluto dare presa di consapevolezza si cosa può fare. Cosa può fare il territorio se coordinato e coinvolto. Vuol dire coinvolgere in un dibattito la città per fare dei cittadini i protagonisti del cambiamento positivo. Un lavoro in parte simbolico, in parte funzionale”.

Per la realizzazione dell’installazione sono stati necessari centinaia di pallet. Ogni pallet numerato è stato curato da un gruppo, associazione, scuola, artista. Coinvolti bambini e adulti chiamati a esprimere il loro messaggio grazie all’arte. Opere di una bellezza soggettiva, la tesi di molti critici.

Ma l’obiettivo dell’opera era stato raggiunto, i singoli insieme creano: 1+1=3 come riassume Michelangelo Pistoletto.

“C’era frenesia nel realizzare. – commenta D’Amico – Abbiamo visto molti ragazzi immigrati coinvolti. Abbiamo visto costruirsi amicizie che altrimenti non sarebbero state possibili. Emarginati che il giorno dopo giocavano a carte con i parmigiani”. La magia della condivisione.

Nelle parole dell’artista Pistoletto il significato profondo dell’opera: “E’ straordinario quando tu butti un seme e questo germoglia, nasce una pianta che riproduce un seme a sua volta e via via vedi che nasce una vegetazione. E quando ho visto Piazza della Pace mi sono emozionato, ho visto che era germogliato. Non c’era più la mia creatività ma il Terzo Paradiso, il terzo elemento, quello della creazione. Tradotto in senso sociale: una persona da sola cosa può fare? C’è sempre bisogno dell’altro. Solo insieme 1 +1=3, creazione che crea reazioni a catena. La Demopraxia”.

Il momento è stata occasione per presentare anche il libro “Ominiteismo e Demopraxia” (edito da Chiarelettere), il Manifesto politico di Michelangelo Pistoletto per una rigenerazione della società. Come afferma Michelangelo Pistoletto “La Demopraxia sostituisce il termine ‘potere’, dal greco kràtos (da cui deriva democrazia), con il termine ‘pratica’, dal greco pràxis (da cui demopraxia), per arrivare con la demo-pratica là dove non si è potuti arrivare con l’imposizione del demo-potere. Questo manifesto si conclude con le indicazioni indispensabili per realizzare demopraticamente quello che è stato il sogno della Democrazia”.

Nel documentario che verrà divulgato nei prossimi giorni il seme della Stazione Creativa viene messo a disposizione della città di Parma affinché possa essere da stimolo per la rigenerazione urbana del Parco di Via Verona (Quartiere San Leonardo) che ha già attivato un processo di partecipazione cittadina con il coinvolgimento delle comunità, anche straniere, del territorio, in collaborazione con Manifattura Urbana.

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