Acquistano l’auto e simulano un danno al motore: si fanno restituire i soldi poi fuggono con la macchina

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I carabinieri di San Secondo hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Parma due cittadini di origini rumene resisi responsabili del reato di truffa in concorso.

I due, dopo aver rilevato su di un famoso sito internet che un abitante della bassa aveva messo in vendita la propria autovettura, provvedevano a contattarlo dimostrandosi interessati all’acquisto.

Come da accordi, fissavano un incontro per visionare la macchina e accordarsi sul prezzo di acquisto.

Per carpire la fiducia del venditore si presentavano con i soldi in contanti, desiderosi di concludere l’affare.

Tutti insieme si recavano quindi presso un’agenzia di pratiche automobilistiche per effettuare il passaggio di proprietà; mentre uno degli acquirenti entrava in agenzia con la vittima, il complice, all’esterno, manometteva la vettura per far credere al malcapitato che fosse subentrato un problema.

L’uomo credendo ad un guasto al motore restituiva, in assoluta buonafede, i soldi ricevuti poco prima, dando la propria disponibilità ad annullare la vendita o far riparare il mezzo a proprie spese.

I truffatori, fingendo di essere comunque interessati a concludere l’acquisto, asserivano di voler far vedere il veicolo nella più vicina officina ma, una volta partiti, essendo in possesso sia del denaro che del veicolo,, invece di seguire la vittima, fuggivano facendo perdere le proprie tracce.

All’uomo non è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri di San Secondo e denunciare l’accaduto. Partono immediate le indagini, i Carabinieri acquisiscono le immagini di tutte le telecamere di sorveglianza presenti in zona, individuano l’utenza telefonica utilizzata per la trattativa, analizzano il tabulato telefonico i cui dati incrociati con la documentazione acquisita presso l’agenzia di pratiche auto hanno portato all’individuazione dei due responsabili.

Sono entrambi di origine rumena, di 45 e 25 anni, denunciati in stato di libertà alla Procura di della Repubblica di Parma perché ritenuti responsabili del reato di truffa in concorso.

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