“Tra le nuove donne che si sono rivolte a noi in questo periodo di tempo – spiega Samuela Frigeri, presidente del Centro Antiviolenza – 185 avevano figli/e di cui il 78% ha subito violenza insieme alle madri o vi ha assistito. La maggior parte delle donne che hanno chiesto supporto al Centro Antiviolenza, durante lo scorso anno, era italiana (65%). Il Centro Antiviolenza gestisce 4 case rifugio, di cui due per situazioni che richiedono un inserimento in emergenza e che avviene tramite la segnalazione di Servizi Sociali, Forze dell’Ordine e Ospedali tramite una reperibilità h24 365 giorni l’anno. Complessivamente le donne ospitate presso le nostre case rifugio nell’anno 2023 sono state 64 e 75 il numero di figli/e. Molte donne che si rivolgono a noi iniziano un percorso di uscita dalla violenza e di recupero della loro autonomia e libertà: sono sopravvissute alla violenza e stanno combattendo, spesso, anche con il pregiudizio delle istituzioni con cui devono confrontarsi”.