De Santis, al Tardini c’è incompatibilità ambientale

0

Gabriele Majo (da StadioTardini.it) – Domenica, su una chat di WhatsApp, di cui sono ospite ed è ampiamente frequentata da tifosi del Parma, è apparsa, accompagnata da una serie di considerazioni varie ed improperi, la foto (tratta dalla fotogallery di Marco Vasini per Parma Repubblica) di Massimo De Santis – ex arbitro internazionale, noto per le ammonizioni scientifiche di Lecce-Parma (6 cartellini gialli estratti in ordine alfabetico, decimando i Crociati per la successiva gara 1 di spareggio col Bologna al culmine della stagione 2004-05) e per aver annullato per fallo di confusione un gol di Fabio Cannavaro, in casa della Juventus, quando militava ancora tra i gialloblù – accomodato nella tribuna d’onore dello Stadio Ennio Tardini, al fianco di Carlo Neri presidente dell’Ascoli.

Oggi, l’ex giacchetta nera, è membro della dirigenza del Picchio e per questo motivo ha diritto ad accedere nelle posizioni più nobili degli impianti ospitanti, regolarmente accreditato: ciò non toglie, tuttavia, che servirebbe, un minimo di buon senso da parte dell’ospite – tipo, evitare di gioire sguaiatamente a un gol, come fece nella stagione precedente, quando venne allontanato da un manipolo di coraggiosi supporters Crociati capitanati da Paolo Conti e poi fustigato da Ceresini – e degli ospitanti che dovrebbero conoscere a menadito la storia del proprio club, inclusi i nomi, i cognomi ed i volti di chi si è macchiato di episodi gravi, tra l’altro puniti con una condanna confermata in Cassazione per frode sportiva, ai tempi di Calciopoli, anche e soprattutto per il suo operato in quel ricordato Parma-Lecce di vent’anni fa.

Insomma, gli elementi per sancire una sorta di “incompatibilità ambientale” per Massimo De Santis al Tardini ci sarebbero proprio tutti…

E dire che proprio il giorno precedente, sabato 13 gennaio 2024, sulla Gazzetta di Parma, nella pagina acquistata da Parma Partecipazioni Calcistiche per illustrare ai lettori la propria attività, il giornalista Vittorio Rotolo aveva offerto un rapido ripasso di quei giorni, intervistando il presidente pro tempore di quel Parma, Guido Angiolini (che ora è tra i soci di PPC), che si era, tra l’altro, beccato una inibizione per la nota frase: “omicidio con i guanti bianchi”. “Dall’ultima giornata a Lecce – ricorda Guido Angiolini – eravamo usciti con tanti squalificati: tutti i giocatori diffidati erano stati ammoniti. La vivemmo male, come se volessero condannarci alla retrocessione. Negli spogliatoi Beppe Cardone, il nostro capitano, bravissimo ragazzo e ottimo calciatore, si sfogò dicendo che la società non tutelava a dovere la squadra. Mi sentii chiamato in causa. Allora qualche giorno dopo intervenni in conferenza stampa, parlando, appunto di un omicidio con i guanti bianchi commesso ai danni del Parma.Momenti che sono ben scolpiti anche nella mia memoria personale (l’addetto stampa che l’organizzò ero proprio io), come il ricordo di una persona – il presidente Angiolini – di uno spessore, sia professionale che umano, inusuale nel mondo del calcio, col quale ho avuto l’onore e la fortuna di collaborare. Gabriele Majo (da StadioTardini.it)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here