Pecchia: “Impariamo dagli errori. Contro il Como massima concentrazione”

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Si riparte, dopo la sconfitta di Venezia, prima stagionale. Si riparte dopo la sosta.

UN NUOVO CICLO A PARTIRE DAL COMO

Le partite vanno tenute strette, lo dicevo già nel post gara di Venezia. Le sconfitte bruciano e sono sempre brutte. Ma ho ricevuto tante indicazioni e tante cose buone, abbiamo commesso degli errori e li abbiamo pagati a caro prezzo. La partita di venerdì riapre un ciclo di 5 match in poco più di 20 giorni e dobbiamo affrontarla mantenendo un’attenzione altissima, ma soprattutto nelle piccole cose e nei dettagli, perché avremo di fronte una squadra in salute. Il Como? Ha iniziato con la linea a 4, poi ha trovato una solidità e continuità di risultati cambiando modulo, con un 3-4-2-1. E ha giocatori davanti che hanno abilità tecniche e sono molto veloci. In mezzo hanno calciatori esperti, molto cambia con la presenza di Cerri e Cutrone. Nonostante il cambio di modulo, sta dando una continuità tecnica con il lavoro fatto già l’anno scorso da Longo. Ha struttura fisica. Osorio lo devo ancora vedere, Balogh e Circati hanno fatto il primo allenamento, Amoran sta lavorando con noi nella zona dei centrali. Dobbiamo trovare la soluzione giusta di chi ha più energie, di chi ha più freschezza per affrontare la gara e poi il contesto e la squadra che devono lavorare in un certo modo. Sarà una partita di ritmo con il piede sull’acceleratore. E farlo tutti insieme, perché abbiamo voglia di fare le cose, per mantenere un certo livello di prestazione bisogna tenere il piede sull’acceleratore”.

LE CONDIZIONI DELLA SQUADRA

Nella sosta i viaggi sono sempre lunghi, con i centrali le scelte le farò domani mattina davanti a un caffè, vedremo chi avrà l’occhio più sveglio. Troppo tempo, ora si riparte con un nuovo ciclo di partite. E l’ho sempre detto che mi piace giocare partite ravvicinate, stare sempre più dentro. Anche questo è una forma di allenamento per tenere la tensione alta. Abbiamo vissuto 10 giorni con il pensiero di Venezia e venerdì in campo bisogna fare qualcosa di diverso. La squadra? Stanno tutti bene, anche Estévez ha ripreso il lavoro con il gruppo. Camara è con noi da 7-8 giorni di buon lavoro, anche sui nazionali Man e Mihaila, come Begić, sono tornati in buone condizioni fisiche e mentali. Bisogna solo giocare. Cyprien? E’ un calciatore del Parma, lo sta valutando, sta lavorando con noi da qualche giorno e ora altre valutazioni non mi toccano. Lavoreremo, sta con noi e poi vedremo. Venerdì non sarà convocato, faccio valutazioni tecniche e vedremo cosa succederà. Sohm? Per me non si tratta di un giocatore imprescindibile o altro. Giocano chi di volta in volta ha una migliore condizione fisica, mentale e chi riesce a tenere questa continuità per più partite. Simon lo sta facendo e siamo tutti felici. Anche Charpentier ha lavorato, si è reintegrato e farà parte del gruppo. Ha lavorato molto bene. Davanti può giocare Simon, o tornare Camara, o Bernabé, le soluzioni ci sono. Ma quello che non deve mai mancare è l’atteggiamento di una squadra che deve fare le cose, un atteggiamento propositivo, una squadra leggera ma che ha voglia di vincere le partite”.

LA RESPONSABILITA’ VERSO LA CITTA’

I tanti tifosi? Questo è un grande piacere, una grande soddisfazione, un senso di responsabilità che aumenta, da parte mia e dei ragazzi. Perché tutta una città crede nel lavoro e spinge. Noi dobbiamo continuare a fare, a fare sempre di più e a farlo meglio”.

IL CASO “SCOMMESSE”

Ci sono dei momenti in cui dal calcio arrivano delle cose negative. E questo fa parte di tutti gli ambienti. Dall’industria alla politica. Con grande dispiacere, posso dire che tanti giovani, con alcuni ho anche lavorato, trovarsi in una situazione veramente brutta e mi auguro che quando questo finirà per loro, possa farli uscire in maniera più strutturata, per affrontare la vita da calciatore ma anche la vita privata. Fagioli? Provo grande dispiacere, come da padre a figlio, vederlo in un vortice così grande. Io posso parlare da un punto di vista tecnico, è un talento straordinario con il quale ho lavorato e mi ha dato la possibilità di conoscerlo sul campo a Torino con la Juve e a Cremona con la Cremonese. E quello è sotto gli occhi di tutti. Tutto quello che è fuori lo dico con grande dispiacere e mi auguro solo che alla fine di questa storia possa uscirne più forte per affrontare la vita in generale, privata e da sportivo”.

LA MAGLIA AL GIORNALISTA GIANCARLO CECI

Un regalo da parte di tutti noi con grande piacere, per aver raggiunto questo bellissimo traguardo (80 anni, ndr)”.

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