(Gabriele Majo da StadioTardini.it) – Lo scorso primo maggio, il jolly Vincenzo Pincolini, storico preparatore atletico tuttora in azzurro, ha celebrato la festa del lavoro scrivendo, per la Gazzetta di Parma, un accurato reportage della trasferta in Francia di una trentina di Sorbolo-mezzanesi che a bordo di van (non oscurati come quelli dei 4 ristoranti di Borghese) hanno valicato le Alpi per raggiungere prima Viriat (città gemellata – nella realtà – da 25 anni a Sorbolo) e poi la capitale Parigi per girare un film – il 30° della onorata carriera dietro la macchina da presa di Romeo Azzali, fondatore ed anima della Mezzani Film – che ora ufficialmente sappiamo chiamarsi “Franciao”, una bella commedia d’amore e politica, con protagonista la brava Ilaria Saccardi, nei panni della neoeletta Sindaco (scusate, ma sono refrattario alla declinazione femminile, per rispetto della lingua italiana – checché ne pensi la moderna Accademia della Crusca) di Sorbolo-Mezzani e l’alter ego d’oltralpe Bastien Mercier, primo cittadino della gemellata Viriat.

Ecco, appena eletta, Ilaria decide di rompere il gemellaggio, organizza il viaggio per andarglielo a comunicare direttamente, ma poi, una volta arrivata – con giunta (c’è anche la fresca Miss Parma Maddalena Ferroni, che era stata la protagonista del precedente lungometraggio della Mezzani ColPo di Genio) e consiglieri d’opposizione – rimarrà fulminata da Mercier, che Romeo Azzali, nella vita reale, aveva conosciuto tempo addietro poiché amico di studi di suo figlio Giacomo.

A proposito della famiglia Azzali: complimenti vivissimi ad Otello che si è superato nelle musiche originali che accompagnano l’oretta abbondante della pellicola, assai gradita a tutti i mezzanesi che hanno gremito lunedì sera 11 settembre 2023 l’arena dell’Asilo Parrocchiale per la prémiere.

La prima replica – in attesa verso natale, immaginiamo, del consueto approdo in città e del successivo sbocco sul piccolo schermo – è prevista già per questa sera, sabato 16 settembre 2023, al Teatro del Fiume a Boretto, dove è data in arrivo una comitiva di una settantina di transalpini che avevano partecipato alle riprese in terra francese con location ricavate negli splendidi allevamenti di mucche, capre, cavalli e soprattutto del famosissimo Poulet de Bresse, unico pollo Dop europeo del quale abbiamo notizie fin dal 1592 (Pincolini scripsit). Il film è completamente sottotitolato in francese (o in italiano, quando la parlata è d’Oltralpe).

Proprio al Teatro del Fiume a Boretto, io – assieme ad Antonio Barone (fratello del nostro vice direttore Gianni), per la prima volta sullo schermo (sarebbe la seconda, ma la prima, ossia un film americano girato al Regio nel maggio scorso, non è ancora uscita, e chissà mai se sarà fruibile nella Penisola) – ci siamo messi a disposizione quali figuranti: entrambi interpretavamo dei bodyguard durante l’esecuzione del Can Can da parte del corpo di ballo femminile (tra loro anche la Miss Parma 2021 Eleonora Antonico), cui poi si affiancavano degli improbabili ballerini invasori sul palco, da noi messi in fuga…

Assieme a Carlo Chiesa e a Michela Canova, abbiamo dato voce alle statue della sala consigliare di Sorbolo-Mezzani (i maligni sostengono che la mia mi fosse particolarmente somigliante) che commentavano l’insediamento del consiglio comunale della lista vincitrice, tra lo scorno di quella perdente, capitanata da Vincenzo Pincolini.

Non spoilero di più per invitarvi a presenziare direttamente all’opera, quando lo riterrete più opportuno, ricordando che con il ricavato del prezzo d’ingresso si aiuterà l’Ospedale dei Bambini.

Il vernissage si è chiuso con la classica foto di gruppo degli attori, e la consegna da parte di Irene Pincolini a Romeo Azzali di una singolare Torre Eiffel, ossia un cartellone, album fotografico, con le istantanee vintage più belle dal backstage del film. Gabriele Majo da StadioTardini.it

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