Condizionatori accesi per un massimo di 8 ore al giorno e lampioni 15 minuti dopo il tramonto: così il Comune risparmierà 700 mila euro

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Comune di Parma in prima linea per quanto riguarda l’ottimizzazione dei consumi energetici. Dopo le misure adottate nel periodo invernale, infatti, la Giunta comunale, su proposta dell’Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Gianluca Borghi, ha approvato la delibera con cui sono state previste azioni concrete per ridurre i consumi energetici nel periodo estivo. I benefici sono misurabili in termini di riduzioni di costi in bolletta per il Comune ma anche in termini di sostenibilità ambientale con una sostanziale riduzione di emissioni di CO2.

La prima misura prevede il funzionamento degli impianti di climatizzazione estivi prioritariamente in modalità deumidificazione, per un arco temporale massimo di 8 ore giornaliere, dal 15 giugno al 15 settembre, negli edifici di proprietà comunale come nidi, scuole materne, primarie e secondarie di primo grado e scuola per l’Europa, ma anche nei servizi bibliotecari e musei e, ovviamente, al direzionale DUC, nella residenza municipale, nella sede della Polizia Locale ed al canile.

Oltre a questo è prevista la riduzione dei flussi luminosi per quanto attiene l’illuminazione pubblica con una riduzione delle fasce orarie, nel rispetto dei limiti di legge, di accensione e spegnimento dei lampioni: accensione 15 minuti dopo il tramonto e spegnimento 15 minuti prima dell’alba.

L’incidenza delle misure estive e invernali per il 2023 prevede una riduzione complessiva di 1.700 Megawattora in termini di energia termica e di 1.900 Megawattora in termini di energia elettrica, per un risparmio totale di 700mila euro e 836 tonnellate di  CO2 risparmiabili grazie a queste misure.

L’Assessore alla Sostenibilità Ambientale ed Energetica, Gianluca Borghi, ha dichiarato: “Le azioni programmate sono in linea con le sfide legate al fatto che Parma è stata scelta dalla Commissione Europea tra le 100 città in Europa e le 9 in Italia per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, rispetto al 2050 fissato per il resto dell’Unione Europea. Un obiettivo sfidante che l’Amministrazione persegue su più fronti”.

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