Pecchia: “Vittoria voluta e cercata da tutto il gruppo”

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Nel secondo tempo, nella sofferenza, abbiamo dimostrato la voglia di portare a casa questa vittoria e il passaggio del turno. Giocare nel modo in cui abbiamo interpretato la prima frazione, significa spremere energie fisiche e mentali. E la squadra le ha messe sul campo. Lavoriamo per quello, però nel secondo tempo c’è stato il ritorno del Bari. Balogh con me non aveva mai giocato, ha fatto una prestazione di altissimo livello mantenendo la linea così alta”.

Così Fabio Pecchia al termine di Parma – Bari.

Questo è quello che si respira dentro il gruppo, dentro lo spogliatoio: di voler essere tutti dentro, di voler creare un gruppo forte e poi con un’identità precisa tecnico-tattica, in questo momento la squadra sembra che si di più, ma c’è sempre stata. E l’ho detto fin dal ritiro. E’ una questione di tempo per costruire un gruppo forte. L’esaltazione degli individui in questo momento fa piacere, la squadra ha bisogno di questo. Soprattutto di creare questo bel clima con il pubblico, si respira e si sente. E viene apprezzato dal pubblico questo atteggiamento dei ragazzi

Corvi e Sohm? Ho fiducia nel gruppo, poi c’è qualcuno che rimane fuori quando faccio le scelte. Tutti devono respirare la fiducia anche quando sono fuori. Simon ha avuto sempre il giusto atteggiamento, a Pisa ha giocato in una posizione non sua e a me è piaciuto. Deve continuare così, ho grande fiducia in lui, ha potenzialità. Come del resto questa squadra giovane, ha bisogno di supporto. Perché con i giovani c’è bisogno della giusta pazienza, di capire i momenti ‘up and down’ che vivono. Corvi invece deve continuare a vivere con assoluta serenità, è stato chiamato in causa dopo 3 mesi, ha lavorato con serietà e applicazione. Il risultato lo ha trovato sul campo e facendo delle buone cose. Tutto con giusto equilibrio, senza esaltazione, quando è stato chiamato in causa ha dato il suo contributo.

L’Inter? E’ un premio voluto, il nostro percorso inizia da Salerno con una bella prestazione. Il premio è il fatto di avere, al di là della competizione, la voglia di vincere le partite. Questo non fa differenza fra campionato o Coppa Italia. Sarà gennaio ma andare in uno stadio contro giocatori di altissimo livello, quello per una squadra così giovane aiutano ad accelerare il percorso di crescita di una squadra. E andare a giocarsi la partita.

Dispiace che ancora qualche ragazzo non ha avuto spazio, insisto a dire tutti di lavorare perché è solo una questione di tempo, di opportunità. Sui cambi? Charpentier è una gestione, è in proporzione a quello che aveva nelle gambe. Ha finito molto bene. Lo stesso vale per Ansaldi, abbiamo allargato di più la rosa. Complimenti anche a Balogh perché non era facile stare fuori tre mesi e presentarsi in questo modo“.

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