Un’ora in meno di caldo al giorno e temperature da 20 a 19 gradi: ecco il nuovo decreto

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Un’ora in meno di riscaldamento per tutti i parmigiani, la stagione invernale accorciata di quidici giorni, posticipando di otto giorni la data di inizio e anticipando di sette quella di fine. A Parma, nello specifico, il riscaldamento si potrà accendere dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno.

Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.

Si stabilisce così la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati. Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19. I nuovi limiti vanno applicati per la prossima stagione invernale.

Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio” si legge nel testo del decreto. “In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe – evidenzia il ministero della Transizione ecologica – le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati dal decreto, purché per una durata giornaliera ridotta”.

I nuovi vincoli non si applicano però agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

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