Spaccia 600 dosi di droga pesante in due anni: una di queste uccise una ragazza. Arrestato 36enne

La morte lo scorso settembre, dopo l'incontro con il pusher e l'assunzione in vena

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Foto di repertorio

Seicento cessioni di droga tra settembre 2019 e ottobre 2021.

Per questo Saviour Okukpon, nigeriano, 36enne, è stato arrestato.

Le indagini erano partite a seguito del decesso di una giovane tossicodipendente, avvenuto la notte tra il 7 e l’8 settembre 2021, cronologicamente dopo l’assunzioneper via endovenosa di droga che, secondo la ricostruzione degli investigatori, le sarebbe stata venduta la sera del 7 settembre proprio dal 36enne, arrestato e portato in carcere dagli uomini della squadra mobile.

La ragazza era stata trovata senza vita nel proprio letto dai genitori.

All’interno della stanza, tracce di una recente assunzione di sostanza stupefacente per via endovenosa. Attraverso le prime attività di indagine era emerso che la giovane, la sera precedente, dopo essersi incontrata con una persona al  Ducale, era rientrata in casa chiudendosi nella propria camera.

Gli approfondimenti disposti dalla Procura (acquisizione dei tabulati telefonici dell’utenza in uso alla giovane ed alla madre, visto che la vittima aveva utilizzato proprio il telefono quello   della   madre   per   contattare   lo   straniero   poco   prima   dell’incontro), hanno permesso di risalire a due utenze che, per tempistiche e modalità dei contatti, si poteva ipotizzare essere in uso  a   venditori di stupefacente.

Sono così emersi elementi per ritenere l’esistenza di contatti pressoché quotidiani con l’utenza della giovane, già a partire dal giugno 2021.

L’intercettazione   delle   due   utenze   rintracciate permetteva di risalire all’arrestato quale possessore dei cellulari in questione ed emergeva altresì che questi frequentasse la zona del Parco Ducale.

Mediante ulteriori  approfondimenti sui contatti avuti con l’indagato, si procedeva alla identificazione di una pluralità di persone, risultate acquirenti di stupefacente, dalle cui dichiarazioni si acquisivano, a carico dell’indagato, gravi indizi in ordine alla vendita di oltre 600 dosi di sostanza stupefacente (soprattutto cocaina), attività che sarebbe stata svolta da almeno 2 anni.

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