“Blocco delle assunzioni: presidi ospedalieri di Parma, Fidenza e Borgotaro in difficoltà”

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l 18 gennaio la CISL FP Parma e Piacenza – si legge in una nota del sindacato – ha partecipato al presidio davanti alla sede della Regione a Bologna perchè senza personale non si garantiscono i servizi, non si recuperano le liste d’attesa, non si gestisce l’emergenza COVID e non si potrà applicare il PNRR per migliorare la gestione dell’assistenza territoriale.

La CISL FP Parma  vuole denunciare la grave situazione degli organici all’interno delle aziende sanitarie provinciali: i presìdi ospedalieri di Parma, Vaio e Borgotaro sono in grave difficoltà a causa dell’inaccettabile blocco delle assunzioni che la Regione ha imposto alle aziende.

Sta tornando l’allarme rosso e, vista la situazione degli accessi per COVID al Pronto Soccorso, ci sono buone possibilità di riaprire reparti in via straordinaria: è stato già reclutato quel poco personale integrativo che i dipartimenti avevano a disposizione per la gestione dei turni ordinari. Queste risorse resteranno in attesa di collocazione finchè la direzione sanitaria non comunicherà la strategia, ma resta tutto il disagio di professionisti che da mesi migrano da un reparto all’altro per sostenere un’organizzazione che chiede – ormai sempre troppo spesso – ai soliti noti di sacrificarsi e di essere in prima linea anche sotto le festività natalizie.

Altro personale è stato tolto dalle stesse unità per potenziare il punto vaccinale, a scapito di chi fa parte sempre del medesimo organico e da due anni ormai vive l’incubo delle continue riorganizzazioni.

Non è migliore la situazione negli altri presidi del territorio: a Vaio tutto il personale Infermieristico arrivato per la trombolisi è stato dirottato ai punti vaccinali, a Borgotaro, tra sospesi e mancate assunzioni, i turni si coprono a fatica. I telegrammi sono stati inviati, ma tutto è stato posticipato a data da destinarsi. Oltre a non assumere, i due enti stanno lasciando a casa molti professionisti, sia precari che interinali assunti a tempo determinato, e questo ci preoccupa ulteriormente: se mancano coloro che devono dare assistenza come sarà la sanità provinciale del prossimo futuro?

Noi non ci stiamo: i professionisti del servizio sanitario sono da due anni sotto pressione per una pandemia che pare proprio non arrendersi: la guerra contro il virus è tutt’altro che vinta, i tanto giustamente osannati “eroi” o “angeli” della sanità (come venivano chiamati all’inizio dell’emergenza) sono ancora in prima linea e non si possono lasciare soli e con i soliti problemi.

Chiediamo che la Regione dia il via libera alle assunzioni e alle stabilizzazioni del personale precario. E se mancano i finanziamenti straordinari per la sanità in un periodo storico come questo, si ponga la questione sul tavolo del Governo sbloccando quelle risorse che devono garantire il diritto alla salute”.

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