Lettera Firmata – Baganzola, con la raccolta foglie dimezzata continuano le cadute – FOTO

Situazione già segnalata senza risultato al Sindaco Pizzarotti due anni fa

0

La “Task force” raccolta foglie decantata anche in questi giorni dall’assessora Benassi, a Baganzola sono costretti a farla di fatto gli ultra ottantenni. Con un bastone per reggersi in una mano e il soffiatore comprato a proprie spese nell’altra, se non vogliono continuare a cadere sulle foglie bagnate presenti sui marciapiedi che hanno davanti a casa. E ciò in relazione ad una frequenza di raccolta incomprensibilmente circa dimezzata nei quartieri esterni alle tangenziali rispetto a quelli di città.

 

Come indicato anche nell’opuscolo “La pulizia della città – Servizio di spazzamento” inviato da Iren e Comune di Parma a casa di tutti i parmigiani nel gennaio 2019. Questa volta a cadere è toccato ad una signora di 53 anni, scivolata in via Santi nel tragitto che dalla fermata dell’autobus porta all’nterno del quartiere e al centro parrocchiale. Ha riportato contusioni ad entrambe le gambe ed un forte shock. Con un quadro complessivo in fase di valutazione.

Via Santi, dove è caduta la signora, sembra essere purtroppo il “triangolo delle Bermuda”  delle cadute a Baganzola. Vi sono già caduti, infatti, per ben tre volte i due ottantenni residenti nella via, con contusioni alle ginocchia e alle spalle e ricovero al pronto soccorso; quelli che poi si sono dovuti comprare il soffiatore. È caduta una signora in scooter nel novembre scorso, con ricovero all’ospedale e gamba ingessata (inserire il link dell’articolo relativo). Ed è anche caduto, ripartendo in scooter, l’ex assessore Luigi Gandolfi, zio dell’assessora Benassi a cui fa capo il servizio raccolta foglie. Ex assessore che si professa ateo, ma che, nell’occasione, chi sa quante ne avrà pregate alla nipote, vista la comprensibile stizza del momento e una gamba ed un labbro sanguinanti.
In questi anni tutti gli abitanti di via Santi e della laterale via Vecchia sono stati costretti a comprarsi ed utilizzare con frequenza il soffiatore, anche con costi di 300 euro ciascuno. Roba da “striscia la notizia”. Il tratto di via Santi dove è caduta ieri l’altro la signora 53 enne viene inoltre pulito dagli abitanti della via 1-2 volte alla settimana, sebbene non tenuti e nemmeno frontisti di quel tratto. Diversamente il bollettino delle cadute di questi mesi sarebbe ben più tragico.

La frequenza di pulizia prevista per Baganzola così ridotta determina, inoltre, un attaccamento delle foglie all’asfalto che le macchine spazzatrici quando passano non riescono a toglierle del tutto, anche passandoci sopra più volte. Situazione che diventa particolarmente pericolosa in prossimità degli incroci stradali dove i mezzi a due ruote, frenando, sono più soggetti a scivolare e a cadere. Come infatti è già successo. La situazione non è migliore in prossimità degli stalli per disabili e negli attraversamenti pedonali. Perchè se si sagomano i cordoli per abbattere le barriere architettoniche, ma poi non si tolgono le foglie è difficile che le carrozzine possano passare.

A gennaio 2019, dopo l’ennesima caduta, e con l’arrivo a casa dell’opuscolo la pulizia della città, che confermava i passaggi dimezzati che già si immaginavano, gli abitanti della via hanno inviato una lettera firmata al sindaco Pizzarotti dove esponevano la situazione e chiedevano di aumentare la frequenza di spazzamento foglie per portarla agli stessi livelli dei quartieri cittadini. Cioè, come ha precisato anche di recente l’assessora Benassi, ogni 8-10 giorni anzichè i 15 o i 30 che si verificano a Baganzola. Ma fino ad ora non è stato preso nessun provvedimento e la gente continua a cadere. Se, invece, dopo l’invio della lettera al sindaco anche a Baganzola fosse stata attivata una frequenza di pulizia uguale a quella della città, la signora 53enne non sarebbe caduta.

Infatti, l’ultimo intervento di pulizia sui marciapiedi c’è stato Sabato scorso 20 novembre. Se l’intervallo fosse più frequente, come in città, cioè ogni 8-10 giorni, avrebbero pulito all’incirca il lunedì successivo. Cioè prima dalla caduta della signora. Quante altre persone, soprattutto anziane, dovranno cadere e recarsi al pronto soccorso e tornare a casa con gambe ingessate, prima che il Comune provveda ad aumentare la frequenza di pulizia la cui necessità gli è già stata segnalata e che appare ovvia a chiunque in considerazione della reale presenza di foglie da raccogliere?

O a integrare il servizio con gli operatori ecologici di quartiere che quando c’erano probabilmente eseguivano un servizio migliore. Visto e considerato, poi, che chi si “azzarda” a chiedere il risarcimento dei danni subiti si sente rispondere che: ” …la presenza di foglie era situazione del tutto prevedibile e visibile”. Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire.

Lettera Firmata

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here