Che cos’è l’osteoporosi e come si cura

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L’osteoporosi è una patologia sistemica cronica che colpisce una percentuale significativa[1] di persone, soprattutto tra gli anziani e le donne1.

Essa provoca l’indebolimento del tessuto osseo soprattutto a causa della diminuzione della quantità di calcio presente nelle ossa e causa il deterioramento della struttura scheletrica. Le conseguenze possono essere particolarmente significative, in quanto aumenta il rischio di fratture anche con traumi minimi o addirittura in assenza di traumi.

L’osteoporosi: quando e perché si verifica

Si stima che dopo i 50 anni le donne abbiano un rischio di subire fratture causate da osteoporosi del 45%2, mentre per gli uomini della stessa età il rischio è di circa il 20%[2]. Di solito, le ossa maggiormente interessate da fratture sono femore, vertebre e polso.

Queste fratture spesso sono proprio conseguenza di un processo di osteoporosi che porta a una degenerazione della struttura ossea.

Il tessuto osseo fisiologicamente subisce continui mutamenti durante i quali le cellule che lo costituiscono compiono un lavoro di formazione e riassorbimento. Le cellule che operano la ricostruzione ossea sono denominate osteoblasti, mentre le cellule che disgregano l’osso sono chiamate osteoclasti. Quando gli osteoblasti non sono più in grado di ricostruire il tessuto osseo e di compensare il riassorbimento messo in atto dagli osteoclasti, si va incontro all’osteoporosi.

Dopo il termine dell’età fertile nelle donne subentra una diminuzione della produzione di estrogeni: gli estrogeni hanno un effetto positivo sul patrimonio osseo della donna, poiché mantengono un equilibrio tra attività osteoblastica e osteoclastica; la carenza di estrogeni provoca un minor assorbimento del calcio e, in contemporanea, un aumento dell’attività degli osteoclasti, con conseguente diminuzione della massa ossea.

Oltre all’età e alla menopausa sono stati classificati degli altri fattori predisponenti l’osteoporosi.

I fattori di rischio per l’osteoporosi

Per l’osteoporosi sono stati identificati numerosi fattori di rischio[3]: per alcuni di essi è possibile intervenire precocemente in quanto la migliore terapia per osteoporosi è la prevenzione.

  • Età: dopo una certa età è più probabile che si instaurino dei fenomeni di indebolimento osseo. Mantenere una buona forma fisica è ottimo metodo naturale per contrastare l’osteoporosi.
  • Cure con corticosteroidi: sono farmaci utilizzati per varie patologie. Se utilizzati per periodi prolungati possono provocare fragilità ossea.
  • Diabete e ipertiroidismo: nei pazienti con malattie metaboliche ed endocrine c’è una maggior probabilità di sviluppare osteoporosi.
  • Bassi livelli di testosterone: negli uomini con basso livello di testosterone si verifica un processo simile a quello che subiscono le donne a causa della diminuzione di estrogeni.
  • Sedentarietà: chi pratica poco esercizio fisico è maggiormente sottoposto a perdita di tono muscolare e atrofia delle ossa.
  • Dieta povera di calcio: chi non consuma latte e latticini perché, per esempio, è intollerante al lattosio, dovrebbe inserire nella dieta degli integratori per compensare la carenza di calcio.
  • Carenza di vitamina D: se non si ha il sufficiente quantitativo di vitamina D si può rischiare di subire un impatto negativo sulla salute delle ossa, in quanto è fondamentale per l’assorbimento del calcio.

Curare l’osteoporosi è possibile?

L’osteoporosi è una malattia cronica. Tuttavia, la cura dell’osteoporosi include delle terapie per rallentare la progressione e per ridurne le conseguenze.

Esistono varie terapie farmacologiche, che vengono indicate dal medico curante o dal medico specialista dell’osso a seconda delle condizioni del paziente e della severità della malattia.

Tuttavia, è bene agire in anticipo, pensando alla prevenzione dell’osteoporosi. Soprattutto se hanno fattori di rischio o familiarità, cercare di prevenire la patologia può essere molto importante. Adottare stili di vita corretti e scegliere alcune strategie per aumentare la quantità di calcio e la capacità di riassorbirla possono essere di grande aiuto in fase preventiva.

  • Contrastare la sedentarietà e aumentare il livello di attività fisica: un maggior benessere psico fisico contrasta l’invecchiamento e mantiene in buone condizioni anche la struttura scheletrica.
  • Seguire una dieta nutriente e bilanciata: una alimentazione sana e completa permette di introdurre tutti i nutrienti e le vitamine necessarie, anche per quanto riguarda il calcio alimentare e la possibilità di assorbirlo.
  • Utilizzare integratori di calcio quando necessari: chi è intollerante al lattosio dovrebbe compensare il mancato apporto di calcio proveniente dai latticini o con integratori oppure con alimenti ricchi di calcio, come per esempio le sardine ed altri tipi di pesce.
  • Stare all’aria aperta: l’esposizione al sole permette di sviluppare una buona dose di vitamina D. In alternativa, si possono assumere degli integratori.
  • Evitare di fumo e alcol: entrambe queste sostanze sono nocive per la salute delle ossa, oltre al fatto che sono particolarmente dannose all’organismo in generale. È consigliabile evitarle.

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