L’Assessora Rossi contro Bernini: “Il Welfare non è una vetrina per raccogliere voti”

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“Caro Giovanni Paolo Bernini,

ti do una notizia: tutti i servizi che erano erogati dall’Agenzia per la Disabilità sono proseguiti in assoluta continuità in questi anni. Sono ancora in carico e seguiti i nuclei un tempo seguiti dall’Agenzia, prosegue il progetto “A casa con Sostegno”, il “Centro Ausili Ambiente Domestico”, i progetti di domiciliarità, il sostegno scolastico, i servizi estivi, per fare solo alcuni esempi.

Il Centro “La Casa nel Bosco” prosegue come Centro Estivo (ricordi vero il problema del riscaldamento non adeguato?) e sì, i volontari, giovani richiedenti asilo, sono stati una grande e bella risorsa. Inoltre abbiamo risolto anche una serie di criticità. La questione AISM di Casa Scarzara, le risposte residenziali e diurne per i ragazzi usciti da scuola (non c’erano più posti nel sistema di servizi dell’Agenzia!) e che dire della struttura di via Casaburi, una cattedrale nel deserto, finita e arredata con soldi pubblici e privati e lasciata lì ferma per anni a marcire perché non sapevi come affrontare e gestire la situazione? E anche in questo caso, abbiamo risolto: molte famiglie hanno avuto risposte e servizi a Casaburi e sono soddisfatte.

La scelta del modello Agenzia assomiglia molto all’idea di un piccolo feudo governato da chi elargisce con generosità. Una vetrina che garantisce visibilità, utilissima a coltivare voti e consensi, ma molto meno a gestire complessità. Anche allora infatti la complessità della presa in carico era lasciata ai poli sociali e al territorio, insieme alle altre 6.000/8.000 famiglie da seguire.

Se bastasse istituire Agenzie per risolvere i problemi avrebbero tutti l’Agenzia per la Disabilità, l’Agenzia per le Povertà, l’Agenzia per la Famiglia, l’Agenzia per i Minori, l’Agenzia per gli Stranieri, l’Agenzia per la Casa, l’Agenzia per gli Anziani, l’Agenzia per la Sanità. Poi si presenta il nucleo famigliare straniero con problemi di salute, lo sfratto esecutivo e un figlio con disabilità. E di questa problematica, quale Agenzia se ne potrebbe occupare?

Caro Giovanni Paolo Bernini ti do un’altra notizia: gestire il mondo del sociale è ben più complesso di una bella vetrina che fabbrica consensi e il mondo degli anni ‘90 e 2000 non c’è più. Negli ultimi 15 anni sono aumentati i bisogni a dismisura: abbiamo attraversato una crisi economica e anche una pandemia, i bisogni sono aumentati enormemente e le risorse sono invece le stesse.

Per fortuna abbiamo cambiato modello e ci siamo attrezzati per affrontare crisi e bisogni nuovi e, anche se sono consapevole che il sistema di welfare ha bisogno di riforme globali e strutturali per essere efficace e rispondente ai bisogni attuali, possiamo dire di aver retto l’onda d’urto di questi anni difficili ed essere riusciti, fino ad ora, a non lasciare indietro nessuno”.

Laura Rossi

Assessore al welfare del Comune di Parma

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