Ndrangheta: la Dia sequestra beni per 10 milioni di euro a un 55enne di Sorbolo

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La Dia di Bologna ha sequestrato beni, immobili e società, per un valore di oltre 10 milioni di euro, a Francesco Falbo, 55enne di Cutro e domiciliato a Sorbolo.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bologna, presieduto da Giuseppe Caruso, su proposta del procuratore capo Giuseppe Amato e del pm Beatrice Ronchi della Dda. Il nome di Falbo, pregiudicato in altre vicende giudiziarie, è emerso nell’ambito della maxi inchiesta Aemilia, che nel 2015 portò alla luce gli interessi dei clan calabresi in Emilia-Romagna, come collegamento tra l’organizzazione mafiosa e l’imprenditoria locale, poiché entrato consapevolmente in rapporto con la ‘ndrangheta per trarne vantaggio. In particolare, Falbo è risultato coinvolto nel cosiddetto ‘affare Sorbolo’, imponente operazione di lottizzazione immobiliare con la quale, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, veniva reimpiegato denaro della cosca Grande Aracri di Cutro.

In quel contesto, il 55enne, considerato l’ideatore dell’operazione immobiliare e proprietario dei terreni che, passando da agricoli a edificabili, l’avrebbero resa possibile, è stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Reggio Emilia e deve essere giudicato per reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa. In base agli accertamenti patrimoniali e finanziari svolti dalla Dia bolognese, sarebbe emersa una sproporzione tra i redditi dichiarati dal 55enne e i beni nella sua disponibilità.

Le operazioni, condotte con la collaborazione della Dia di Firenze e di Catanzaro nonché dei carabinieri di Parma, ha permesso di sottoporre a sequestro 23 immobili (tra fabbricati e terreni, in Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria), 6 società di capitali, 6 autoveicoli oltre a diversi rapporti bancari (Adnkronos).

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