Ha avuto la febbre, dopo nove giorni in corsia contro il Coronavirus. Si è curato a casa, senza mai poter fare un tampone. Da giorni non ha più sintomi, ora è terminata anche la sua quarantena fiduciaria. Ma non avendo ancora potuto fare un tampone, è costretto in casa. E chiede, come infermiere, ma soprattutto come segretario del sindacato Nursind: “Siamo forse fantasmi?”.
“Invio questa memoria in qualità di segretario provinciale di Parma della Organizzazione Sindacale Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.
La vicenda ha inizio il giorno 9 aprile, quando dopo aver terminato da 9 giorni di lavorare in area covid del PS, rientrato nel mio reparto di appartenenza, accuso qualche linea di febbre (37,5) e giustamente vengo mandato a casa. Nel frattempo il reparto attiva le procedure richieste dall’azienda ospedaliera.
Avviso come previsto il medico curante ed anch’essa attiva le procedure richieste per quarantena fiduciaria che termina il 22 aprile.
Il giorno 17 aprile avviso il reparto di appartenenza e comunico che sono senza sintomi da almeno 6 giorni , e correttamente la collega invia richiesta per esecuzione dei tamponi necessari per riprendere il lavoro e vita normale ( seppur con le limitazioni previste ).
Mi attivo anche come organizzazione sindacale , chiedendo sollecitamente di poter eseguire i tamponi previsti. Le risposte non sono arrivate nonostante sapessero dal giorno 9 aprile che la quarantena fiduciaria sarebbe terminata oggi.
Quindi dovrò inviare un nuovo certificato medico che giustifichi l’assenza dal lavoro non per malattia ma bensì per mancata esecuzione dei tamponi.
Ora non sapendo quando saranno eseguiti , chiedo in qualità di O.S. , come deve comportarsi un lavoratore dipendente della sanità pubblica per poter rientrare al lavoro e riprendersi la propria vita ?Chiedo se siamo ” fantasmi ” poiché il tempo per organizzare i tamponi necessari c’era”.
Zaccarelli Gianluca
Segretario provinciale di Parma O.S. Nursind
