Coronavirus- Liquidazione anticipata degli ammortizzatori sociali: siglato un accordo per il sostegno al reddito dei lavoratori

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Liquidazione anticipata degli ammortizzatori sociali con la sottoscrizione, in Regione, di un Protocollo quadro per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l’inizio delle sospensioni dal lavoro e l’erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti stessi. L’accordo è stato sottoscritto dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, dalle istituzioni locali, dai sindacati, dalle rappresentanze delle imprese e da diversi istituti bancari.

“Nessuno deve restare indietro. Questo accordo– affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore Colla – va in questa direzione migliorando e uniformando gli strumenti per accompagnare lavoratori in difficoltà. Un modo rapido per assicurare alle famiglie continuità di reddito. Ma il nostro obiettivo principale resta quello di uscire più rapidamente possibile dalla crisi e trovarci pronti alla ripartenza”.

L’accordo prevede l’attivazione di finanziamenti individuali da parte degli istituti bancari a costo zero e a tasso zero per lavoratori dipendenti di aziende in crisi. Il finanziamento si configura come un anticipo sugli ammortizzatori sociali spettanti al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell’Inps le indennità di sostegno al reddito spettanti. Le ‘aziende in crisi’ sono quelle che attivano ammortizzatori sociali e non hanno le condizioni per anticipare ai lavoratori il sostegno al reddito. Aziende che hanno attivato gli ammortizzatori sociali conservativi per far fronte a fasi di cessazione di tutta o di parte dell’attività produttiva sul territorio regionale, o in situazione di grave dissesto finanziario, o per sostenere processi di riorganizzazione aziendale o ancora che debbano affrontare una riduzione o cessazione temporanea dell’attività, o abbiano attivato gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2020, anche a seguito dell’emergenza Covid-19.

Il Protocollo avrà validità nel periodo compreso tra il 1^ gennaio 2020 e il 31 dicembre dello stesso anno. Potrà essere aggiornato se intervengono sostanziali modifiche normative sugli ammortizzatori sociali. Potrà inoltre essere eventualmente rinnovato o prorogato con il consenso espresso delle parti sottoscrittrici. Altri Istituti di credito potranno aderire al Protocollo anche in un momento successivo.

“L’accordo– aggiungono Bonaccini e Colla- è frutto del contributo e della sensibilità di tutte le parti sociali, degli istituti bancari e delle istituzioni e rappresenta uno strumento su scala regionale che fissa importanti tutele di sostegno al reddito”.


Il finanziamento – 
Gli istituti bancari, a richiesta del lavoratore e previa valutazione del suo merito di credito, concederanno un finanziamento nella forma tecnica di apertura di credito su un conto corrente dedicato all’operazione per un massimo 700 di euro al mese (minimo 100 euro) per un numero di mensilità pari a: 9 mesi per Cigs e Cigs per Contratti di solidarietà difensivo (per un massimo di 6.300 euro); 2 mensilità nell’anno solare per Cig in deroga (per un massimo di 1.400 euro); 3 mensilità per Cigo (per un massimo di 2.100 euro); 3 mensilità per il Fondo di integrazione salariale (Fis) (per un massimo di 2.100 euro).

Tavolo tecnico – I soggetti firmatari hanno costituito un Tavolo tecnico, promosso e coordinato dalla Regione, che sarà l’organo decisionale e di gestione del protocollo nonché il luogo in cui si definisce l’attivazione dello stesso, si valutano e si discutono i casi particolari e le eventuali problematiche, si definiscono e si attuano le soluzioni per assolvere alle finalità stabilite. Il Tavolo si riunirà almeno due volte all’anno, giugno e dicembre, e comunque ogni qualvolta ne faccia motivata richiesta una delle controparti (raggruppamento banche, sindacati dei lavoratori, associazioni imprenditoriali).

Banche aderenti all’Accordo – a per Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, Banca di Piacenza, Unicredit, Fed. Banche Credito Cooperativo, Cassa di Risparmio di Ravenna e Banca di Imola, Gruppo Bancario Icrea, Cassa di Risparmio di Cento, Intesa San Paolo, San Felice 1893 Banca Popolare, Crédit Agricole Italia, Banca Cambiano 1884 S.p.A., Monte dei Paschi di Siena – Mps.


Firmatari dell’Accordo – 
Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Agci, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confapi Emilia, Confapi Piacenza, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi, Confprofessioni, Confindustria Confservizi, Copagri, Cup E-R, Lega Cooperative e Forum terzo settore.

Nuove misure a favore di famiglie, studenti e lavoratori – Sostegno alle famiglie in difficoltà per pagare l’affitto, prorogando a giugno i termini del bando regionale e lasciando ai Comuni la possibilità di andare a esaurimento delle graduatorie comunali, oltre a mettersi subito al lavoro per quello nuovo, potendo anticipare il ricorso alle risorse stanziate per il 2020: 12 milioni di euro. Garantire a tutti i ragazzi il diritto alle lezioni a distanza, stando a casa, con lo stanziamento di 5 milioni di euro destinati alle scuole per fornire le famiglie che ne sono sprovviste di ciò che serve, schede prepagate per connettersi a Internet e gli strumenti necessari (Pc o tablet), con le prime 2mila schede Sim già acquistate e consegnate all’Ufficio scolastico regionale entro la settimana. Ancora: 7 milioni di euro per assicurare un sostegno economico a coloro che hanno dovuto interrompere i tirocini, a partire dalle persone con disabilità e alle categorie svantaggiate, e che vada a coprire il mancato compenso mensile. Oltre all’apertura del confronto con le parti sociali e le associazioni dei comparti turismo e agricoltura sui lavoratori stagionali, per definire possibili interventi di sostegno sulla base delle eventuali misure nazionali, anche con la disponibilità regionale a intervenire.

E’ il nuovo pacchetto di misure deciso dalla Giunta regionale nella seduta di ieri pomeriggio per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche dell’emergenza coronavirus in Emilia-Romagna.

“Affrontiamo la situazione sanitaria mettendo la salute al primo posto e, contemporaneamente, pensiamo a come ripartire non appena sarà possibile farlo- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Insieme alla Giunta, cerchiamo di adottare misure che diano un aiuto concreto alle persone in questo momento difficile, nel quale tutti dobbiamo tenere duro rispettando le misure restrittive, ma che allo stesso abbiano anche una prospettiva tale da guardare al dopo. Alla luce delle risorse stanziate dal Governo per la solidarietà alimentare e per l’eccesso ai beni di prima necessità, di concerto con Comuni e Province abbiamo convenuto di impiegare in questa fase gli ulteriori stanziamenti ragionali per ampliare la platea dei beneficiari e per rispondere ad altre necessità essenziali. Penso alla scuola, per creare condizioni stabili e per tutti di accesso all’utilizzo delle nuove tecnologie, all’impegno sugli stagionali o a chi vede interrotti percorsi formativi. Ma stiamo già lavorando a quella che dovrà essere la ripartenza, puntando su accesso al credito, ammortizzatori sociali, investimenti pubblici e innovazione digitale”.

Queste le misure decise.

Sostegno al pagamento dell’affitto – La Giunta ha prorogato a giugno i termini del bando regionale sul Fondo Affitto per quei Comuni che non l’avessero concluso perché nel 2019 avevano già previsto un proprio bando. La delibera prevede eccezionalmente la possibilità, per erogare più velocemente i contributi alle persone, anche vista l’emergenza, di utilizzare il contributo regionale per andare ad esaurimento delle graduatorie comunali purché entro i requisiti del bando regionale. Inoltre, ha deciso di mettersi subito al lavoro per predisporre un nuovo bando per l’affitto, cercando di andare incontro alle difficoltà che molti potrebbero avere per effetto della diminuzione di reddito conseguente alle misure restrittive adottate per contenere il virus, con l’obiettivo di poter anticipare rispetto all’autunno la concessione agli enti locali dei 12 milioni di euro stanziati per il 2020.

5 milioni di euro per la scuola – I fondi vengono stanziati per garantire alle famiglie che ne sono sprovviste ciò che serve per far partecipare i figli alle lezioni a distanza nelle classi virtuali, che siano schede prepagate per connettersi a Internet o gli strumenti per farlo, computer o tablet. Una platea da individuare attraverso i Comuni, e quindi i servizi sociali, e le scuole. Una scelta che guarda all’immediato ma anche ai prossimi mesi, per rafforzare da subito una infrastruttura tecnologica che sia disponibile ovunque già a partire dal prossimo anno scolastico.
Intanto, la Regione, attraverso l’agenzia per il diritto allo studio in Emilia-Romagna (ERGO), ha già acquistato 2mila schede prepagate che saranno distribuite direttamente alle scuole dall’Ufficio scolastico regionale, da mettere a disposizione delle famiglie che ne hanno bisogno.

7 milioni di euro per il sostegno economico ai tirocinanti – I fondi servono a garantire la quota mensile che viene a mancare a chi ha interrotto il tirocinio nell’ambito dei percorsi avviati attraverso i Centri di formazioni accreditati a causa dell’emergenza Coronavirus e le misure restrittive introdotte per fermare il contagio. Lo stanziamento regionale è destinato alle persone con disabilità e alle categorie svantaggiare – circa 2mila soggetti – e a coloro che svolgevano il tirocinio in aziende private. Non a coloro che stanno continuando il loro tirocinio in smart working e che percepiscono quindi regolarmente la cifra prevista.

 

 

 

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