Futuro di Asp: “Il Comune vuole privatizzare il servizio”?

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“La situazione attuale è molto grave, e la perdita dell’esercizio 2018 può ritenersi pressoché consolidata considerando che anche per il 2019 ci si attende un risultato negativo di circa un milione di euro…l’alternativa su cui ragionare è pertanto necessariamente quella di ridurre il numero di servizi a diretta gestione pubblica, accompagnandola con un miglioramento della redditività patrimoniale. Pertanto le linee di indirizzo cui devono uniformarsi le azioni più immediate sono: – la revisione dei turni che riporti le ore assistenziali erogate all’esatto livello del case-mix, senza intaccare la qualità del servizio. – la riduzione dei posti per quelle attività ausiliarie e di supporto che non siano espressamente previste
e remunerate dalle tariffe dell’accreditamento; al fine di agevolare questo passaggio, si può verificare di stipulare con il comune di Parma, una convenzione per l’utilizzo di questo personale presso servizi comunali, fermo restando che qualora questo non fosse possibile, o i dipendenti interessati non fossero disponibili ad essere impiegati su altri servizi, occorrerà procedere con la loro messa in disponibilità. – Sospendere ogni eventuale procedura di assunzione personale OSS. Pertanto, nell’analisi degli scenari economici futuri, la nuova struttura che deve essere realizzata nel parco di Villa Parma dovrà essere prevista in gestione privata e a questa ipotesi occorre aggiungere le valutazioni prospettiche rispetto alla esternalizzazione di una ulteriore struttura.”
Queste dichiarazioni le reputiamo gravi e preoccupanti, indicano quali potranno essere le linee adottate dai soci di ASP, specialmente dal comune di Parma socio di maggioranza. Cioè la soluzione proposta dall’assessore Rossi è la privatizzazione di Asp Ad Personam. Quindi, i problemi più volte da noi sollevati della carenza strutturale dei finanziamenti e della mancanza di personale necessario a garantire turni che rispettino i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi agli ospiti, dovranno essere “magicamente” risolti dal soggetto privato. Ma ovunque si è privatizzata la gestione di una casa di riposo sono drammaticamente peggiorate le condizioni delle lavoratrici e della qualità del servizio agli ospiti. Dal 26 settembre u.s. segnaliamo le dimissioni dalla carica di Amministratore unico dell’Avv. Marcello
Mendogni.L’Unione Sindacale di Base è pronta a mettere in campo tutte le azioni di lotta a difesa del servizio pubblico, ricordando ancora che tutto questo è dovuto all’inadeguatezza delle risorse stanziate per l’assistenza ad anziani e disabili da parte del comune di Parma, AUSL e Regione, nonché all’inadeguatezza dei parametri di accreditamento che vanno rivisti e finanziati con adeguati fondi.Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori ad essere uniti e rompere il generale muro di silenzio creato anche con la complicità di CGIL, CISL, UIL e il disinteresse delle loro RSU”.

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