Lo spaccio? Una questione di famiglia. Padre e figlio condannati

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Scambiati per ladri, erano finiti in cella per spaccio. Padre e figlio, muratori part time e spacciatori, erano stati arrestati a dicembre con oltre un chilo di hashish e mezz’etto di cocaina. Lunedì hanno patteggiato tre anni e mezzo di reclusione, oltre 14 mila euro di multa.

L’arresto – Aveva paura dei ladri, e, con la sua celerità nel chiamare il 112 fornendo modello e targa dell’auto, ha permesso di stoppare un ingente traffico di droga. Eroina per un giorno una cittadina cinquantenne, che ha notato un’auto aggirarsi guardinga e ha dato l’allarme.

La pattuglia dei Carabinieri era in perlustrazione contro furti e sopralluoghi dei ladri, impegnata in un servizio coordinato tra Collecchio Medesano e Noceto, quando è arrivata la telefonata di una cittadina: “Ho visto due persone sospette, in giro per Pontescodogna, a ritmo lento, a bordo di una station wagon vecchia” – ha detto la donna, segnalando targa e modello dell’auto.

Così è scattata la caccia, terminata pochi minuti dopo lungo la provinciale per Fornovo: a bordo dell’auto padre e figlio, 50 e 24 anni, vestiti da muratori. 

I militari hanno cercato eventuali attrezzi da scasso, ma, sotto il sedile del passeggero, imbustato e diviso in panetti, hanno trovato un ingente quantitativo di droga: 1,2 kg di hashish  e 56 gr cocaina, oltre 825 euro in contanti. 

L’hashish era diviso in 12 panetti separati, la coca ancora purissima, da tagliare: valore complessivo circa 20mila euro.

I due, originari della provincia di Napoli ma residenti a Fornovo, muratori conto terzi con piccoli precedenti per reati contro la persona il padre, possesso per uso personale di droga il figlio, sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio.

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