Sembrava ormai un caso chiuso, ma sullo Stu Pasubio si apre un’altra parentesi che potrebbe ribaltare il risultato, la procura e in particolare la pm Paolo Del Monte hanno presentato ricorso al “non luogo a procedere” disposto dal Gup per il sindaco Federico Pizzarotti, l’ex commissario straordinario Mario Ciclosi e gli ex consiglieri d’amministrazione della partecipata che ha venduto le quote di maggioranza a Unieco/Remilia: Enrico Degl’Incerti Tocci,Maurizio Carboni,Stefano Bussolati e Massimiliano Vento.
Nei giorni scorsi il pm Dal Monte ha presentato appello alla decisione e l’atto è già stato notificato ai diretti interessati, chiedendo alla Corte di mandare a giudizio gli imputati, tutti accusati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Per l’accusa gli accordi illeciti sarebbero stati stretti tra Ciclosi e gli ex membri del cda della partecipata pubblica con i rappresentanti della società ma il sindaco Pizzarotti eletto nel 2012 non solo non avrebbe cambiato il bando, ma si sarebbe reso parte attiva- come si legge nell’imputazione – concedendo per due volte con deliberazioni di giunta la proroga del termine per presentare l’offerta d’acquisto. Secondo il Gup invece sarebbe stato possibile applicare l’alienazione senza gara pubblica, secondo una norma introdotta nel 2016 del testo unico delle partecipate. Ma la Procura fa notare che la norma non può essere retroattiva. Ora spetta ai giudici d’appello esprimersi.
