Il Parma segna, spinge poi crolla: le pagelle di Cagliari – Parma

0

Il Parma si scioglie nel secondo tempo e subisce due gol su due svarioni difensivi su cross da fuori. Le pagelle:

Sepe 5.5: Mette i pugni sull’unico tiro cagliaritano del primo tempo, quello di Deiola. Incerto sulla prima rete di Pavoletti, incolpevole sulla seconda.

Iacoponi 5: Da un suo calcione alla bandierina del corner nasce l’azione che porta all’unico tentativo rossoblù del primo tempo. Si perde Pavoletti sulla punizione che ha portato al pareggio del Cagliari, e anche il raddoppio arriva dalla sua corsia.

Bruno Alves 6.5: La calamita in testa è un ‘asset’ mica da ridere, soprattutto quando dall’altra parte ti ritrovi un centravanti con quelle caratteristiche. Le prende quasi tutte, ma anche lui si fa sorprendere dal movimento di ‘Pavoloso’ sul gol che decide la gara.

Bastoni 6: Aiuta il suo capitano con la contraerea e si permette il lusso di qualche uscita in bello stile. Sarebbe stato da 7, ma lasciare tutto quello spazio al terzo tempo di Pavoletti si è rivelata una distrazione fatale.

Gobbi 6.5: Nel duello tra veterani proletari con Padoin sembra avere inizialmente la peggio, poi si riprende e scodella il cross al bacio che Kucka tramuta nell’1-0. Tra i migliori dei suoi anche nella ripresa.

Kucka 6.5: Partecipa alla gioiosa confusione gialloblù in mezzo al campo, prima di inventarsi il gol del vantaggio con una torsione aerea da campione al 40’, nel corso di uno dei suoi classici inserimenti. Dopo l’uscita di Stulac passa a fare il regista, senza sfigurare. Se il Parma non evita la sconfitta la colpa non è sua.

Stulac 5: Per essere un uomo d’ordine, di ordine ne mette pochino. Poco più di un’ora di impiego senza lasciare traccia alcuna (Rigoni sv).

Barillà 5: Prende parte all’azione che regala al Parma il vantaggio momentaneo, ma è tutto ciò di positivo che si può dire della sua prestazione (Ceravolo sv)

Biabiany 5.5: Pellegrini lo costringe a rinculare ben oltre la linea di metà campo, va meglio con Lykogiannis dopo l’infortunio del giovane terzino rossoblù. Alla fine si conterà un solo spunto degno di nome. Non basta (Siligardi sv).

Inglese 6: il solito lavoro oscuro contro l’intera retroguardia avversaria, mentre i suoi se ne stanno rintanati negli ultimi 30 metri. Riceve una sola palla più o meno giocabile in tutta la partita e per poco non la trasforma nel gol del raddoppio.

Gervinho 4: L’ivoriano è fatto così, alterna lunghe pause a strappi irresistibili, partite da campione ad altre in cui viene da chiedersi perché non sia rimasto a svernare in Cina. Novantacinque minuti di pasticci, stop sbagliati, sconclusionate cavalcate in solitaria, irritanti silenzi. Un disastro.

D’Aversa 5: Lo spartito è sempre quello: baricentro basso e ripartenze, e non è un caso che il suo Parma viaggi decisamente meglio in trasferta che al Tardini. Non riesce a cambiare il ritmo nella ripresa, tardivo come spesso gli capita nelle sostituzioni. Forse ogni tanto si potrebbe avere più coraggio.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here