Si presenta il Comitato Parma in Centro: “Nati perchè l’amministrazione non dà risposte ai residenti”

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Il comitato Parma in Centro si è presentato alla cittadinanza in un incontro ieri in piazzale Borri. Il nuovo comitato è costituito da 5 membri fondatori: Sandro Milani, Francesca Zanetti, Cristina Menozzi, Vincenzo Siennica e Giacomo Ippolito.

Il comitato dichiara di essere nato per due ragioni: “L’amministrazione non è riuscita a dare risposte alle esigenze di cittadini che da anni lamentano carenze per quanto riguarda accessibilità, parcheggi, rifiuti e inquinamento acustico. Il secondo motivo è stata la istituzione dei CCV grazie ai quali abbiamo conosciuto giovani impegnati che sono stati il tramite tra noi, residenti e persone portatrici di interesse, ed esperti che si sono prestati ad incontraci. Hanno colto la nostra richiesta di aiuto Fabrizio Pezzuto, Consigliere Comunale di minoranza per Parma Unita Centristi e Giampaolo Lavagetto, ex Assessore all’Infanzia della Giunta Ubaldi“.

Il Comitato è apolitico, aconfessionale, non ha scopo di lucro e la sede è presso lo studio legale Milani in Via XXII Luglio n. 22. Costituito da cittadini residenti e da tutti coloro che vogliono contribuire in modo volontario a perseguire gli scopi e le finalità del comitato. Gli obiettivi riguardano la viabilità , mobilità , ambiente , sicurezza, servizi pubblici , commercio , arredo urbano, promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico.

“Lo scopo – spiegano dal comitato – è di condividere soluzioni migliorative per una città all’altezza della sua importanza storica. Il Comitato intende realizzare anche incontri di confronto con realtà simili nate nel resto della città. La nostra è una visione di città aperta, un centro storico non ingessato e mummificato, adatto solo per passeggiate domenicali, mercatini e manifestazioni sporadiche che lo riempiono soltanto per qualche ora il sabato o la domenica. Noi vogliamo un centro che viva grazie ai suoi abitanti e negozi, accessibile, che non sia adatto solo per prendere un caffè, a noi interessa avere uffici , negozi, servizi; tutte cose che progressivamente sono scomparse. Ultimamente sono state tolte anche le farmacie di turno il sabato pomeriggio e la domenica. Il risultato è che chi abita in centro deve continuamente recarsi in periferia per trovare quello che nel nostro quartiere non si trova più. Mancano ambulatori di medici di base, i negozi del centro sono poco riforniti mentre gli omologhi dei centri commerciali hanno tutto, gli uffici di consulenti sono fuori perché hanno parcheggi e accessibilità. Tutti motivi che hanno costretto alle famiglie giovani di spostarsi e quelli che “resistono “ ancora hanno la necessità di poter usufruire delle auto facilmente. Il centro ha quasi il 54% di famiglie monocomponenti ed ha aumentato le famiglie straniere molto di più di altri quartieri. Le famiglie con bambini lamentano che non ci sono spazi verdi per il gioco, il giardino di S. Paolo, bella area verde in pieno centro non è stata ancora sistemata. Se il centro continuerà ad essere blindato avremo sempre più aumento di stranieri che resteranno sempre più fra di loro non integrandosi, il quartiere diventerà un ghetto e non sarà più neanche adatto per prendere un caffè”.

“Se questo è il modello che ci propone la nostra amministrazione diciamo a gran voce che non ci piace e che è un metodo retrogrado e ormai vecchio di 20 anni per gestire una situazione ormai troppo critica. Gli abitanti di Parma hanno dimostrato con i fatti che vorrebbero accedere al centro storico. A Parma risultano esserci auto a metano ed ecologiche in percentuale 4 volte superiore alla media nazionale. Quindi qui non si tratta più di parlare di inquinamento provocato dalle auto anche perché ritengo che con i famosi stop alle euro 4 e domeniche ecologiche non si ottiene nessun miglioramento se non grazie ad eventi atmosferici risolutivi. Se seriamente vogliamo parlare di inquinamento bisognerà prendere in considerazione altri fattori. Qui mi sembra che si voglia fare una guerra alle auto in generale, non solo a quelle inquinanti, dimenticando che purtroppo l’auto serve per lavoro e soprattutto per noi residenti del CS per recarci fuori centro in cerca di servizi che non abbiamo più . L’utilizzo di mezzi pubblici comporta tempi di spostamento molto lunghi e va bene solo per qualche categoria di persone come studenti, pensionati in buono stato di salute, single senza persone a carico. Riteniamo che l’isolamento del centro sia un metodo vecchio per affrontare una situazione che è nata solo per arginare l’elevato accesso di persone: via Cavour è stata pedonalizzata perché gli autobus non passavano più per la moltitudine di persone presenti, interessanti sono i filmati di tv Parma. Riteniamo che tutte le zone del centro debbano avere finestre di accesso durante il giorno e terminare prima la sera”.

“Sarà vero che sono le persone che costruiscono la comunità e non le auto, ma neanche le multe … Dai dati di bilancio negli ultimi 7 o 8 anni le contravvenzioni incassate sono passate da 7 a 15 milioni di euro e ci risulta che quest’anno siano previsti 17 o 18 milioni di €. Riteniamo quindi che il grande affare in tutto ciò lo faccia prima di tutto il comune incassando soldi da multe e affitti di spazi pubblici”.

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