Parma – Roma, analisi tattica della sconfitta

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di Michele Tossani 

(lagabbiadiorrico.com – https://www.youtube.com/channel/UCNdcmOywQLGhpCq7f7tNPxg)

La sconfitta casalinga subita nell’ultima giornata del girone d’andata ad opera della Roma (0-2) non sminuisce il lavoro fatto dal tecnico Roberto D’Aversa in questa prima parte della stagione. 

I giallorossi di Di Francesco hanno imposto la legge del più forte ad una squadra ducale volenterosa che non ha potuto però colmare il gap tecnico fra le due compagini. 

Qualche recriminazione il Parma la può addurre in virtù dell’occasione sprecata in contropiede da Siligardi, che poteva portare la sfida su un binario tattico più gradito ai padroni di casa e, forse ancor di più, per la rete di Cristante che ha aperto le marcature in favore dei giallorossi, su azione da calcio d’angolo.

 

Infatti, sul corner dal quale è scaturito il vantaggio romanista c’è stato un errore in marcatura.

Vero è che la differenza in chili e centimetri a favore della Roma rendeva difficile il compito dei difensori gialloblù in queste situazioni.

Detto questo, la novità più interessante presentata dal confronto del Tardini è stata quella che ha visto D’Aversa impiegare Gervinho nella posizione di riferimento offensivo più avanzato.

L’assenza dell’ultimo minuto di Inglese ha infatti portato l’allenatore gialloblù a schierare l’ex romanista da centravanti. Con le sue caratteristiche Gervinho non garantisce alla squadra le stesse possibilità di salire tenendo su palla, come invece fa Inglese. Tuttavia, in un contesto tattico nel quale i parmensi, come prevedibile, sarebbero stati per lunghi tratti costretti a difendere bassi nella propria metà campo, l’utilizzo del giocatore ivoriano in posizione così avanzata avrebbe consentito alla squadra di casa di poter risalire il campo verticalizzando immediatamente alle spalle della solitamente alta linea difensiva romanista (il baricentro medio dei giallorossi non a caso è stato di 53 metri).

Proprio la sopracitata azione da gol capitata sui piedi di Siligardi ha confermato la validità di questa scelta tattica. Ll’azione in questione, infatti, parte da un rinvio dal fondo di Sepe che trova libero Gagliolo oltre la prima linea di pressione giallorossa. Una volta ricevuta palla l’esterno del Parma cerca subito di servire Gervinho che, col suo attacco alla profondità, allunga la difesa giallorossa. Il movimento del giocatore gialloblù finisce per dilatare le distanze fra Fazio e Kolarov creando uno spazio nel quale si infila poi Siligardi.


Così, anche se in termini di occasioni create (xG) il dato prodotto da Gervinho è stato pari a zero (su 0.89 expected goals registrati dal Parma) il suo utlizzo come vertice dell’attacco aveva senso tatticamente, indipendentemente dall’indisposizione di Inglese. 

Una soluzione in più a disposizione di D’Aversa quindi, che potrebbe essere riproposta anche a gara in corso in situazioni particolari.

 

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