Infarto: l’Ospedale di Parma secondo in Italia per numero di ricoveri

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In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore (World Heart Day), in programma sabato  (il 29 settembre), il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, “doveecomemicuro.it”  ha realizzato un’indagine sugli ospedali più performanti per volume di ricoveri per infarto miocardico acuto e per numero di interventi di bypass aortocoronarico, di angioplastica coronarica e per aneurisma dell’aorta addominale non rotto (fonte dati: PNE 2017).

A livello nazionale, l’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara è 1° per numero di ricoveri per infarto miocardico acuto, al secondo pèosto c’è l’Ospedale di Parma, il Policlinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna 3°.

Ecco la “classifica” completa:

Ricoveri per infarto miocardico acuto
Le 5 strutture che in Italia effettuano un maggior numero di ricoveri sono:
1. Arcispedale Sant’Anna di Ferrara (n° ricoveri: 935)
2. Ospedale di Parma (n° ricoveri: 907)
3. Policlinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna (n° ricoveri: 898)
4. Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste – Cattinara – Maggiore (n° ricoveri: 842)
5. Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine (n° ricoveri: 828)
L’Arcispedale Sant’Anna di Ferrara oltre a vantare alti volumi mantiene anche una bassa mortalità a 30 giorni dal ricovero (che deve mantenersi inferiore all’8%) e un’alta percentuale (che deve mantenersi superiore al 45%) di pazienti sottoposti a PTCA entro 48 ore dal ricovero (mortalità: 5,12%; PTCA entro 48h: 62,74%).
In Italia, le 5 strutture con le percentuali più basse di mortalità a 30 giorni dal ricovero e con percentuali di PTCA entro 48h dal ricovero e volumi annuali di interventi sopra i valori di riferimento sono: l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti Ancona “G. M. Lancisi” (n° ricoveri: 537, mortalità a 30gg: 1,43%, PTCA entro 48h: 69,07%), il Centro Cardiologico Monzino di Milano (n° ricoveri: 523, mortalità a 30gg: 3,58%, PTCA entro 48h: 56,29%), l’Ospedale San Filippo Neri di Roma (n° ricoveri: 632, mortalità a 30gg: 3,71%, PTCA entro 48h: 47,57%), l’Ospedale San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere (MN) (n° ricoveri: 162, mortalità a 30gg: 3,73%, PTCA entro 48h: 48,13%) e l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (VR) (n° ricoveri: 170, mortalità a 30gg: 3,88%, PTCA entro 48h: 61,78%).

Nel nostro Paese, solamente 1 ospedale accreditato su 2 rispetta lo standard minimo per volume di ricoveri per infarto miocardico acuto; 1 su 4 quello per numero di interventi di bypass aortocoronarico e aneurisma dell’aorta addominale non rotto; 6 su 10 raggiungono invece la soglia minima di interventi di angioplastica coronarica. ntonio Bartorelli, responsabile della Cardiologia Interventistica del Centro Cardiologico Monzino IRCCS di Milano, ci ha aiutato a delineare – in un’intervista che alleghiamo – il ruolo svolto dall’angioplastica coronarica, procedura che è stata perfezionata nel tempo ed è oggi considerata il “gold standard” in caso di infarto.

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