La lettera per Parma di un giovane richiedente asilo: “Grazie, qui ho trovato la famiglia che avevo perso”

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Una lettera per Parma, per i suoi cittadini e per l’università. Una lettera per dire grazie. In Consiglio comunale di oggi, 23 luglio, la consigliera di Effetto Parma, Nadia Buetto, porta all’attenzione della città le parole di un giovane richiedente asilo che a Parma ha ritrovato quella famiglia che ha perso.

Questa la lettera:

Sono scappato dalla Nigeria nel 2016 perché in di pericolo di vita, a causa della percepibile Seconda Guerra Civile di Biafra, attraversando il fronte nord della Nigeria sono arrivato nella citta’ di Agadez in Niger con la speranza di trovare un rifugio, invece ho trovato uno straniero che mi ha rapito per consegnarmi ai ribelli e imprigionarmi per essere venduto. Dopo 5 giorni di prigionia con tanta paura , ho deciso di scappare per Libia, ho dovuto attraversare il deserto, ci sono voluti 10 giorni .

Sono arrivato nella città di Sabha’ in Libia dove ogni giorno si sentono gli spari e rumori di Guerra , ho capito che e’ una zona di caos quindi sono partito per la città di Tripoli dove c’e’ un governo, sono arrivato a Tripoli ho cominciato a vedere un po’ di libertà ma ancora come negli altri posti c’é una situazione di ribellione , nonostante tutto però bisogna sopravvivere e darsi da fare per poter mangiare. Mi ha preso un signore per far dei lavoretti per i quali mi doveva pagare un tot di soldi ma alla fine della giornata mi ha dato un quarto di quello che mi doveva, ho chiesto la differenza ma invece di pagarmi mi ha consegnato ai ribelli.

Mi hanno maltratto e imprigionato, sono in stato prigione per 2 mesi , mi volevano vendere ma mi hanno fatto lavorare per altre 3 settimane e poi mi hanno lasciato libero .

Al questo punto ho deciso di prendere tanto coraggio e di attraversare il mare sperando che Dio non mi lasciasse alla morte.

Sono stato salvato dai soccorritori in mediterraneo, dopo 3 giorni sono sbarcato in Italia a Catania, da lì mi hanno trasferito a Taranto, dopo 10 giorni sono stato trasferito a Bologna dove sono rimasto 11 giorni poi sono stato trasferito a Parma nel Dicembre 2016.
A Baganzola, e’ cominciato il percorso di integrazione ho iniziato a frequentare la chiesa di Baganzola, lì ho imparato a suonare la chitarra acustica.

Dopo 3 mesi dal centro di accoglenza di Baganzola sono stato trasferito e accolto da Svoltare Onlus Parma, ho cominciato a frequentare la loro scuola per l’apprendimento della lingua italiana, a giugno 2017 ho conseguito il certificato del livello A2 della lingua italiana presso CIPA .

A settembre 2017 mi sono iscritto all’università di Parma per studiare Ingegneria Informatica e Fisica.

L’anno accademico e’ cominciato con una valutazione di Matematica ed ho conseguito un buonissimo risultato.

A dicembre 2017, ho conseguito il certificato della lingua italiana di livello B2 presso l’universita’ di Parma.

Alla fine dell’anno accademico luglio 2018, ho dato 6 materie pari a 57 crediti, con il massimo voto( 30 ) in due materie uno di cui e’ Matematica.
Partecipo a tante attività di integrazione per esempio incontri coi ragazzi delle scuole superiore di Parma e recito negli spettacoli teatrali sostenuti da Svoltare Onlus.

In Nigeria è rimasta la mia mamma , troppo debole per scappare, mio papà non so dove sia , ho due fratelli sparsi nelle zone della Nigeria ma non ho loro notizie.

Ho sempre cercato rifugio e pace , in Italia a Parma ho trovato pace, accoglienza , fraternità.
Ho ritrovato la famiglia che ho perso , per questo vorrei ringraziare voi, la città, l’Università e tutti i parmigiani, siete tutti nel mio cuore.

Sogno di restare in questa pace, spero che le mie parole siano un segno di pace per tutti voi. Prego per voi, GRAZIE!

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