Violenze sui bambini nella scuola di Colorno, Cgil: “Lavoriamo perché non si ripetano”

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I recenti, drammatici fatti della scuola materna di Colorno richiedono certamente, sempre fatta salva la loro conferma giudiziaria, una ferma condanna da parte di tutta la società civile, ma forse richiedono anche uno sforzo di elaborazione e di proposta che possa contribuire ad impedire il loro periodico riproporsi.

Noi pensiamo, ad esempio, che l’estensione del coordinamento pedagogico, o l’introduzione di forme analoghe ad esso, anche alla scuola dell’infanzia statale, possa costituire un filone da indagare, sicuramente utile a tutelare la qualità del servizio e probabilmente a prevenire lo sviluppo di pericolose tendenze all’aggressività.

Figure professionali specifiche di coordinamento, già operanti da molti anni con successo nel sistema degli asili nido, capaci di intrecciare i bisogni educativi e formativi con quelli sociali, possono anche contribuire a ricreare la fiducia in un pezzo di sistema educativo e formativo pubblico, che episodi come quelli di Colorno rischiano di minare nelle famiglie e nell’opinione pubblica.

Nella fattispecie, sarebbe importante che Comune di Colorno e Istituto Comprensivo ragionassero insieme su un progetto didattico che prevedesse l’introduzione di una figura di coordinamento anche nel segmento della scuola d’infanzia, studiando le possibili fonti di finanziamento, ovviamente passando dall’avallo degli organi collegiali dell’autonomia scolastica per le materie relative all’organizzazione didattica.

Sarebbe un passo avanti per evitare di fermarsi alla condanna, che rischia di travolgere immeritatamente moltissimi formatori bravi e preparati, e passare alla proposta.

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