Parma Calcio, il pagellone del girone d’andata. Lucarelli monumentale, Dezi l’incognita

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Il 2017 va in archivio con una promozione, la seconda consecutiva, questa volta dalla Lega Pro, alla serie B, l’amarezza per essere stati riagguantati a Venezia, la vittoria nel derby di ritorno…i play off e la finale di Firenze.

Sarebbe troppo, troppo lungo, troppo nostalgico e troppo romantico andare a ripercorrere il girone di ritorno della Lega Pro, quindi ci limitiamo a racchiuderlo in due foto.

Dedichiamoci allora alla stagione in corso, che ha appena chiuso il girone d’andata coi ducali al quinto posto. Con una premessa…alcuni calciatori, mai visti o quasi, volendo applicare i parametri usuali delle pagelle, sarebbero senza voto. Ma che gioco sarebbe senza violare qualche regola non scritta?

 

Frattali 6,5: Che non sia un top player, ma un operaio dell’area da media serie B, lo diciamo e lo sappiamo da sempre. Ma a parte l’infortunio – papera di Frosinone, grandi errori che hanno fatto perdere punti alla squadra non se ne registrano. E anche alla gatta dello Stirpe ha risposto con carattere: complice la miglior difesa del campionato davanti, il suo girone d’andata, nel quale risulta anche il calciatore ducale con più minutaggio, è più che sufficiente.

Nardi “6”: E’ un voto tra virgolette, per la sola prestazione, subentrando al Cabassi di Carpi: troppo poco per valutarlo, ma ha dimostrato che se servirà, ci si potrà contare. E non è poco.

Iacoponi 7: Versatile, roccioso, può stare in mezzo e sulla fascia destra senza soffrire. Fondamentale.

Lucarelli 8: Ha continuato a giocare per passione e amore infinito, ha detto che smetterà ma se gioca così sarebbe da matti permetterglielo. Partito in panchina, ha dimostrato che con lui la difesa è più solida e gioca con maggiore stabilità, riprendendosi quel posto in mezzo suo, “subissimo”, anche se non si dice, per merito e diritto. Qualche errore perdonabile (come tutti i compagni), a tratti soffre la velocità degli avversari ma compensa di esperienza. Monumentale prima ancora monumento, simbolo, esempio.

Di Cesare 7: Prezioso, preciso, puntuale, solido. Se un infortunio non lo avesse tenuto lontano per un po’, Re Valerio meriterebbe anche un voto più altro.

Gagliolo 7: Come Iacoponi, a specchio sulla sinistra. Non succederà ma…arrivasse la promozione, primo tassello su cui riscostruire per la serie A.

Mazzocchi 6: Il ruolo non è il suo, ma ci si è adattato in qualche modo. Qualche errore rosso (vedasi Terni), ma tanti passi in avanti. Sufficienza stiracchiata.

Germoni 5: Duecentotre minuti spalmati su cinque presenze sono troppo poco per definirlo una delusione, ma bastano per dire che dal grand’esterno visto a Terni ci aspettavamo di più.

Scaglia 4: Equivoco tattico o cos’altro? E’ arrivato a Parma a gennaio, scendendo di categoria dopo una gran figura in serie B, ha accettato di reinventarsi terzino pur di rimanere, e ora? D’Aversa non lo vede più?

Sierralta 5,5: Con l’Empoli una prestazione da titolare non troppo convincente. Qualche subentro in cui si è dimostrato molto forte di testa. Da rivedere, magari già a Cremona.

Scozzarella 7: I piedi più buoni della B e il faro del centrocampo ducale. Quando è protetto da due centrocampisti più “fisici” rende al meglio, con Dezi fatica un po’. Aspettiamo qualche perla su punizione.

Munari 5,5: Altalenante, ma verso il basso, in parabola discendente.

Scavone 6: Meno bene della scorsa stagione, ma sempre prezioso, a tratti fondamentale. Qualche sbavatura di troppo e qualche gara da fantasma ne condizionano il voto.

Dezi 5: Equivoco o fallimento? Stravoluto, stra ambito, stracaricato di responsabilità, che forse pesano troppo per lui. Ci aspettiamo molto di più, salvo non sia stata la grande annata di Perugia una pia illusione. In crescita nelle ultime due uscite, dove ha fatto l’interdittore più che l’incursore, ma resta l’incompatibilità con Scozzarella.

Barillà 4,5: Il primo acquisto per la serie B, il primo “titolatissimo” accantonato dopo qualche partita. Sul piede di partenza, sono lontani (troppo) i suoi tempi migliori.

Corapi 8: Per il gol che ha fatto piangere la curva, per l’energia e l’anima che mette sempre in campo, per aver accettato di entrare, contro il Cesena, al 92esimo, senza schernirsi.

Calaiò 7: Dopo essere stato accantonato a secondo di Ceravolo, si è fatto un mazzo tanto per portarsi su qualche pallone giocatile sostenendo l’attacco da solo per tre mesi. Quando  dietro iniziavano a girare e servirlo, si è fatto male, ma resta tutto il buono fatto. E la convinzione che con un compagno di reparto degno abbia ancora tanto da dare.

Insigne 6 +: Arrivato come “il fratello di” ha vissuto un momento di gloria che gli vale la sufficenza per i punti fruttati al Parma. Poi, gli avversari ci hanno preso la misura e lui è tornato indolente e prevedibile, come ad inizio stagione.

Di Gaudio 6,5: Il voto è per la stima e il valore assoluto del giocatore. Unico a saltare l’uomo, prende sempre tonnellate di falli. Ma spesso dialoga da solo, perchè è di altra categoria o per colpa del direttore d’orchestra?

Baraye 4,5: Giocherà anche fuori ruolo, ma non giustica la scarsa volontà, la fastidiosa indolenza, gli errori banali. Forse chi a 19 anni in serie A gli chiuse le porte non ci vedeva poi così male… anche la B pare troppo per lui.

Nocciolini 5: Idem Baraye, forse tecnicamente vale anche meno. Ma almeno corre come un danntato e non si risparmia mai.

Siligardi 4: Dove si è perso? Per strada, nell’ernia al disco, a ciondolare in campo nella fine dei suoi campionati migliori? Irriconoscibile.

Ceravolo ng: Chi l’ha visto?

Frediani ng: 25 minuti sono pochissimi per giudicarlo. Impossibile stabilire se meriti una chanche o sia meglio metterlo sul mercato.

D’Aversa 6: A metà tra il 7 per i gol che non prende e un quinto posto che, senza attaccante e con gli acquisti rivelatisi palle al piede, è già un buon risultato, e il 5 perchè non cambia modulo, uomini, idee. Un po di fantasia e coraggio in più non guasterebbero.

 

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