Furti in aziende: sgominata banda. Arrestati 7 moldavi – VIDEO, FOTO

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La Squadra mobile di Parma ha arrestato 7 componenti di una banda di moldavi, tutti residenti nella zona di Parma, nell’ambito dell’operazione “Paleonca”. Altre sei persone sono state denunciate.

Sono accusati di aver messo a segno segno numerosissimi furti ai danni di aziende ed esercizi commerciali di Parma e provincia, oltre che in province vicine: diciannove i colpi accertati.

Sei componenti della banda sono stati arrestati sabato sera, in un ristorante di Cella di Reggio Emilia, mentre festeggiavano il battesimo del figlio di uno dei componenti della banda, un settimo a casa della fidanzata.

Altri due risultano, al momento, latitanti.

Sorpresi in contropiede mentre festeggiavano, proprio loro che dell’effetto sorpresa avevano fatto un marchio di fabbrica. 

Giovani, organizzatissimi: per effettuare i sopralluoghi utilizzavano macchine pulite, per i furti auto rubate, spesso furgoni, chiamati nelle intercettazioniPaleonca“. Da qui, il nome dell’operazione. Auto e furgoni poi abbandonati.

L’attività investigativa è iniziata nel marzo del 2017 e si è conclusa sabato sera con il blitz al ristorante. Le indagini sono partite da un tentativo di furto, non portato a termine, ai danni di una sala giochi di Parma: tre componenti della banda hanno cercato di oscurare i sensori di movimento ma sono stati immortalati dalle telecamere.

Le sette persone arrestate, tutte di nazionalità moldava, sono accusate di furto aggravato e furto pluriaggravato, ricettazione, porto di strumenti atti ad offendere, tentata rapina aggravati.

Si tratta di Vieru Vitalie, classe ’84, Dogut Cristian, un anno più giovane, Poclit Vladimir, 26 anni, Varguta Mihail, 24 anni, Ciobanu Costantin, Mihail, classe ’82 e ’95, Lupu Vitalie 37 anni., tutti gravati da precedenti di polizia.

Altre sei persone risultano indagate a piede libero. :

R.D. cittadino moldavo di anni 20, L.F. anni 44 cittadino moldavo, U.E. cittadino Italiano anni 43, S.G. cittadino italiano anni  47, B. G. cittadino moldavo anni 45, U.N. cittadino moldavo anni 43.

Almeno diciannove i furti contestati, fra cui quello al Sigma di Medesano, dove sparì la cassaforte, quello all’Interspar di Parma, alla Pinko di Fidenza e al circolo Filippelli.

Gli arrestati si muovevano come dei veri professionisti dei furti: ad ogni azione si portavano dietro antennine e strumenti di registrazione in grado di far saltare le frequenze, per inibire le comunicazioni delle forze dell’ordine e cercare di agire indisturbati. Le modalità di azione della banda erano particolari: ogni furto era pensato nei minimi dettagli, non veniva lasciato niente al caso. Dopo appostamenti di ore ed ore i ladri si organizzavano per agire più in fretta possibile: agivano con cautela e con estrema attenzione.

Ingentissimo il bottino sequestrato, dall’abbigliamento a computer, cellulari, un martello pneumatico, sistemi per disturbare le frequenze degli impianti di allarme e una pistola, calibro 6.35, con i proiettili.

 

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