La maledizione della prima pioggia ferma il Parma: al Tardini passa 1- 0 il Brescia

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Chiamiamola…la maledizione della prima pioggia. E’ una delle leggi non scritte del calcio: quello che la classe da, la pioggia toglie. E sul Tardini il diluvio, fino e fitto da sembrare nebbia, è sceso giusto da una mezzora prima della partita, in tempo per gustare la prima frazione ma guastare la seconda.

E nella radiografia di una domenica da dimenticare si infila l’umidità tra le dita e la sconfitta ducale: un risultato che non allarma, perchè per anima volontà e gioco sarebe stato il Parma a meritare, ma non fa, comunque, piacere.

Il Parma, sciupone nel primo tempo, può recriminare a se stesso di non aver concretizzato le occasioni della prima frazione, e alla scelta di non interrompere una gara che si è stata di palla…ma di pallanuoto. E la maledizione della prima pioggia tiene al palo un Parma che avrebbe meritato almeno un punto.

LA PARTITA –  Inizia con una messa della domenica pomeriggio lo scambio di cortesie tra i tifosi di Parma e Brescia: in nord campeggia lo striscione che si commenta da solo, gli ospiti rispondono con un “Ghirardi portali in Europa” ribattuto da un “siete tutti come Ghirardi”.

Riassunto delle puntate precedenti, per chi lo avesse perso: un’amicizia sospetta tra l’ex presidente ducale e il neo tycoon delle rondinelle, Cellino e uno scambio di cortesie in settimana tra il capitano ducale Lucarelli e l’odiato maialino, non se ne abbiano a male i gosini, di Carpenedolo.

Passando al campo, giudice unico del gioco del pallone, diluvia sul Tardini, anche se il terreno di gioco pare reggere, D’Aversa, con Ceravolo ancora fermo ai box, conferma l’undici che ha strappato i tre punti a Novara: dietro Gagliolo e Di Cesare con Iacoponi e Scaglia, davanti Insigne preferito a Nocciolini con Baraye e Calaiò.

Parte forte il Brescia, ma il pressing ospite è tutto in un tiro-cross di Cancellotti al quarto. Il Parma si sveglia e si mostra in percussione, Scaglia lancia Baraye e piovono calci d’angolo, poi Baraillà, in contropiede centrale, mette Dezi davanti a Minelli ma l’ex Napoli non inquadra il sette.

Il Brescia quando tiene palla è pericoloso: al sedicesimo un tiro di Mecariello su azione ben orchestrata finisce fuori di poco, al 19esimo un bel tiro di Ferrante, centrale, costringe Frattali alla respinta a terra.

Al ventunesimo strepitosa sgroppata di Insigne, si fa tutto il campo di corsa, cambia fascia ma perde l’attimo del cross. I ducali collezionano angoli e calci piazzati, ma difettano di precisione e la sfera viscida non aiuta le giocate di fioretto.

Al 29esimo strepitoso scambio Dezi – Insigne, ma Minelli è bravissimo in uscita ad anticipare l’esterno ducale. Al 31esimo ennessima super occasione ducale: Calaiò serve Insigne che calcia potente e deciso: Minelli c’è.

Al trentacinquesimo scambio Insigne – Calaiò: la palla sfila out, l’Arciere chiede una deviazione che per il Sig. Minelli non c’è stata. Al quarantesimo Parma in rete con Calaiò, ma il gioco era fermo per un off-side piuttosto dubbio mentre la pioggia sul Tardini diventa nubifragio. 

Le proteste del Parma, già vibranti per un rigore non concesso al 26esimo a Iacoponi e per la rete annullata, diventano furia quanfo l’arbitro decreta la fine della prima frazione con il Parma in progressione offensiva. Ma così è, tutti negli spogliatoi.

RIPRESA – Le compagini tornano in campo a undici invariati, ma il campo è diventato una pozzanghera dove la vera vittoria è rimanere in piedi. Al 53esimo Iacoponi calcia dal limite, bella idea che lambisce il palo dopo una deviazione. Un minuto dopo ancora Iacoponi, cross pericoloso.

Ma proprio mentre la gara pare a senso unico gli ospiti trovano il vantaggio: fallaccio (e giallo) di Di Cesare, punizione in mezzo sulla quale svetta Ferrante di testa e buca tutta la difesa ducale.

Il Parma prova a reagire, anche se i rimbalzi sono nulli e la palla tradisce, D’Aversa butta in mischia Nocciolini e Di Gaudio che si mette in mostra poco dopo, respinto da Minelli. Agonismo e generosità prendono il posto di qualcosa che assomigili al gioco: incomprensibile come la gara non venga sospesa.

Al settantreesimo saltano i nervi anche alla panchina: all’ennesimo off side inesistente fischiato al Parma Scavone, mentre si scalda, dice due paroline all’assistente di linea. Espulso, se ne va facendo un evidente cenno “e’ pazzo”.

La gara è al rallentatore: al 78esimo punizione interessante di Scaglia, un po lunga, di Cesare di testa prende solo l’esterno della rete. Due minuti, punizione quasi gemella: fallo ancora di Rivas, questa volta su Baraye, batte Scaglia, di testa va Nocciolini ma è alta.

Al’86esimo è Iacoponi a impegnare Minelli, ma l’area diventa una maledizione e un’agonia: Minelli esce a vuoto ma Di Gaudio non ne approfitta. E il Brescia chiude in avanti i quattro minuti di recupero: la maledizione della prima pioggia batte il Parma e ne ferma la corsa

TABELLINO

Parma – Brescia 0-1

Marcatori: 60′ Ferrante (B)

PARMA: Frattali, Iacoponi, Gagliolo, Di Cesare, Scaglia (dal 87′ Sierralta), Barillà (dal 60′ Nocciolini), Munari, Dezi, Baraye, Insigne (62′ Di Gaudio), Calaiò. A disp: Nardi, Corapi, Lucarelli, Mazzocchi, Frediani, Scozzarella, Germoni, Siligardi, Scavone. All: D’Aversa

BRESCIA: Minelli, Meccariello, Gastaldello, Lancini, Cancellotti, Dall’Oglio (dal 57′ Bisoli), Ndoj, Machin (73′ Martinelli), Furlan; Ferrante, Cortesi (64′ Rivas). A disp: Pelagotti, Cattaneo, Lancini, Di Santantonio. All: Boscaglia.

Arbitro: Minelli di Varese

Ammoniti: Barillà, Di Cesare, Gagliolo (P), Rivas, Bisoli (B)

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