Omicidio Elisa Pavarani: Luigi Colla chiede il rito abbrevviato

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Un anno dopo l’omicidio di Elisa Pavarani Luigi Colla è comparso davanti al PM Umberto Ausiello, e al GIP, Mattia Fiorentini.

Il 43enne parmigiano è accusato di aver ammazzato a coltellate tra addome e torace, inferte alle spalle, l’ex, Elisa, 39 anni, che lo aveva lasciato da poco, nel proprio appartamento in Largo Carli, piazzale interno dell’inizio di Via Sidoli. Poi era fuggito, vagando in bicicletta, prima di essere fermato nella notte del 10 settembre di un anno fa poco lontano da casa.

La Procura gli contesta anche la premeditazione: sono state infatti trovate nella cronologia del suo computer tracce di ricerche nel web di parole come “delitto passionale”, “infermità mentale”, “carcere di Parma”.

La Procura, ricevuta la consulenza di parte del medico bolognese Renato Ariatti, che sostiene come Colla fosse pienamente in grado di intendere e volere al momento del delitto, rigettando così l’ipotesi di infermità mentale, ha respinto la richiesta di audizione di nuovi testimoni, riservandosi invece sull’utilizzo di una perizia depositata dalla difesa atta a dimostrare un parziale vizio di mente, un disturbo paranoide della personalità, che farebbe decadere l’ipotesi della premeditazione.

Preoccupato il legale difensore, che ha lasciato intendendere come il suo cliente, capelli rasati a zero, gonfio in volto e provato dalla detenzione, non abbia socializzato in carcere e sia controllato con costanza, oltre che sottoposto a terapie psicofarmacologiche, perché si temono gesti estremi.

Luigi Colla ha scelto di avvalersi del rito abbrevviato, che potrebbe evitargli, in caso di condanna, l’ergastolo, previsto per delitti premedidati: la prossima udienza è sata fissata per il 14 novembre. E potrebbe essere anche il giorno della sentenza.

 

 

 

 

 

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