Parma, al San Nicola per la storia – conosciamo meglio l’avversario

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Bari, San Nicola e le contraddizioni. Conosciamo meglio città e squadra di una porzione meravigliosa d’Italia.

Il Football Club Bari 1908 S.p.A., più semplicemente noto come Bari, ha ereditato i beni aziendali e il titolo sportivo dell'”Associazione Sportiva Bari”, costituita nel 1928 per effetto della fusione dei sodalizi calcistici Liberty e Ideale e dichiarata fallita nel 2014. Milita in Serie B.

Viene tradizionalmente soprannominata “squadra ascensore” per le numerose discese e risalite susseguitesi negli anni tra la Serie A e le categorie inferiori. Chiamata comunemente, anche nei giornali, “la Bari” fino agli anni sessanta, è stata poi indicata come “il Bari” fino ai giorni nostri, sebbene i suoi tifosi usino talvolta indicare ancora la squadra con l’articolo femminile “la”.

Lo storico barese Gianni Antonucci in alcune sue pubblicazioni etichetta il Bari come “la squadra più stramba del calcio italiano”. La squadra disputa le partite casalinghe allo stadio San Nicola, inaugurato nel 1990. I colori sociali sono il bianco e il rosso, mentre i soprannomi più comuni per la formazione sono Galletti e Biancorossi.

Avendo partecipato a 30 edizioni della Serie A a girone unico risulta essere la prima squadra della Puglia e la terza del Mezzogiorno d’Italia, dopo il Napoli e il Cagliari, per numero di presenze nel massimo campionato di calcio. Nella sua storia ha vinto due campionati di Serie B, uno di Serie C e uno di IV Serie, mentre in ambito internazionale vanta la vittoria di una Coppa Mitropa nel 1990. Il Bari risulta essere al 18º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 15º posto nella graduatoria della tradizione sportiva italiana secondo i criteri della FIGC.

La storia recente racconta che il Bari di Giampiero Ventura (che ha sostituito Conte, dimessosi prima dell’inizio del campionato) è tra le rivelazioni del massimo campionato 2009-2010, ma dopo aver concluso questa stagione al decimo posto in classifica, in quella successiva retrocede all’ultimo posto.
Nell’estate del 2011 Vincenzo Matarrese abbandona la presidenza del Bari dopo ventotto anni, con l’intero consiglio d’amministrazione; da questo momento i Matarrese demandano a un amministratore unico la guida della società, in loro vece.
Era il lontano 1977 quando l’onorevole (DC) Antonio Mataresse rilevava la maggioranza delle quote portando in alto, in altissimo, la squadra,

Ma torniamo ai tempi recenti…dopo il 2010, dopo l’era Matarrese, che si destreggia fra Bari e FIGC, iniziano le indagini giudiziarie che  rilevano come nella stagione 2010-2011 alcuni giocatori del Bari sono stati parte di un sistema di alterazione del corso delle gare, finalizzato all’arricchimento con le scommesse; le conseguenti sentenze penalizzano l’A.S. Bari per responsabilità oggettiva, con la sottrazione di 5 punti in classifica all’inizio della stagione 2012-2013.

Il Bari, indebitato, anche a causa della difficile situazione finanziaria delle imprese del Gruppo Matarrese (la holding di cui fa parte il club sportivo) mette in atto un’autogestione e investe sui giovani, generalmente meno costosi, per ingaggi e acquisti.

Nel 2012 e 2013 la formazione biancorossa si salva dalla retrocessione in Lega Pro; le gare interne, dopo un’ottima affluenza di spettatori nel biennio 2008-2010 registrano nuovamente un calo.

All’l’insofferenza della tifoseria, che fra il 2011 e il 2014 manifesta ancora concretamente il desiderio di un cambio di proprietà del club, che garantisca ad esso scenari migliori, si sono aggiunte le remore espresse nei primi anni duemiladieci da Michele Emiliano, sindaco di Bari dal 2004 al 2014, e da alcuni opinionisti ed ex collaboratori, nei confronti della gestione Matarrese.

Nel febbraio 2014 l’A.S. Bari, rischiando seriamente il fallimento, apre presso il tribunale del capoluogo pugliese la procedura di auto-fallimento, dichiarato ufficialmente il 10 marzo dello stesso anno; i beni aziendali non ancora pignorati (prima squadra e formazioni giovanili comprese) e il titolo sportivo (la categoria disputata) vengono rilevati ufficialmente, dopo un’asta, il 23 maggio 2014 dal Football Club Bari 1908rappresentato dall’ex arbitro barese Gianluca Paparesta, che diventa il nuovo presidente.[84][85][86] La formazione biancorossa continua quindi la militanza in serie cadetta.

Nel giugno del 2016 l’imprenditore molfettese Cosmo Giancaspro, socio di minoranza del club biancorosso dal dicembre 2015,[87] ne diviene amministratore unico in quanto solo sottoscrittore dell’aumento di capitale sociale deliberato in precedenza.

LO STADIO SAN NICOLA – Lo stadio San Nicola è il maggiore impianto sportivo della città di Bari e della regione Puglia.

Progettato da Renzo Piano e soprannominato da egli stesso Astronave per via della sua caratteristica conformazione architettonica, è stato realizzato in occasione della 14ª Coppa del Mondo di calcio. Sorge nella zona sud-ovest della città, nel territorio del IV municipio (nella zona dell’ex circoscrizione Carbonara-Santa Rita) in un’area di 533.000 m².

Di proprietà del Comune di Bari, è stato intitolato al santo patrono della città a seguito di un referendum popolare abbinato alla Gazzetta del Mezzogiorno (“Azzurro”, “Mediterraneo”, “Del Levante” e “Degli Ulivi” le alternative scartate). Ospita le partite casalinghe della società calcistica del Bari dalla stagione 1990-1991.

È il quarto stadio più grande d’Italia (dietro al Meazza di Milano, al San Paolo di Napoli e all’Olimpico di Roma). Secondo i criteri UEFAl’impianto è attualmente classificato nella categoria 3.

Con Decreto del 18 maggio 2007, allo stadio San Nicola è stato riconosciuto il “particolare carattere artistico” ai sensi della L. 633/41. In particolare, le motivazioni per l’attribuzione del riconoscimento recitano: “L’opera è riconosciuta di indiscussa qualità architettonica e rappresenta un’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza sia per lo studio della forma planimetrica e distributiva delle gradinate, delle strutture di servizio e dell’accessibilità che per le soluzioni strutturali adottate”.

A struttura elittica in  in cemento armato, composta da 26 settori prefabbricati nella parte superiore, con copertura in acciaio inox e memabrana in vetro, con copertura in teflon, abbracciato da una pista d’atletica con 8 corsie, progettato da Renzo Piano e capolavoro di bellezza, ha una capienza di quasi 55mila posti, di cui poco meno di 1300 per gli ospiti.

STORIA DELLO STADIO – Il progetto originale, presentato nel febbraio 1987, prevedeva uno stadio di calcio da 45.000 posti, tutti coperti, disposti su due anelli concentrici: l’anello inferiore posto all’interno di un avvallamento artificiale creato appositamente; quello superiore, che s’innalza di soli 3,6 metri sul livello del terreno e nella parte più alta raggiunge i 43,84 metri dal suolo, costruito con l’impressione di essere sospeso nel vuoto. L’idea di suddividere la parte superiore del secondo anello in 26 “petali” fu pensata dall’architetto per motivi di sicurezza: ogni “petalo” dista infatti 8 metri dall’altro, ciò permette l’isolamento di gruppi di tifosi ospiti impedendo scontri tra tifoserie. Avveniristica l’idea di diffondere l’impianto d’illuminazione lungo tutto il perimetro della copertura, cosa che permise al San Nicola di essere l’unico stadio al mondo privo di ombre sul campo durante le partite in notturna.

La capienza dell’impianto passò quindi agli attuali 58.270 posti a sedere, tuttavia le file più vicine al terreno di gioco si trovano, di fatto, prive di copertura. La scelta dell’area in cui sarebbe sorto l’impianto avvenne durante una riunione del consiglio comunale la sera del 16 gennaio 1987; l’edificazione, ad opera del Consorzio Stadium (un’associazione temporanea composta dalla Salvatore Matarrese S.p.A. e da altre imprese edili locali: De Bartolomeo, Rubino, Rossi, Mazzitelli, De Gennaro), cominciò il 15 ottobre 1987 per terminare durante la primavera del 1990. Lo stadio venne inaugurato la sera di domenica 3 giugno 1990 dopo che il comune di Barinegò il permesso di disputarvi all’interno la finale di Mitropa Cup tra Bari e Genoa il 21 maggio. Per l’occasione venne disputato un incontro amichevole tra i padroni di casa del Bari e i campioni d’Europa del Milan, terminata 2-0 per i biancorossi con reti di Scarafoni e Monelli.

Bari, assieme a Napoli, ospitò la fase a gironi del Gruppo B di Italia ’90, composto da Argentina, Camerun, Romania e URSS. La prima partita ufficiale fu disputata il pomeriggio di sabato 9 giugno 1990: un “derby” dell’est tra URSS e Romania vinto da questi ultimi con doppietta di Lăcătuș. In seguito vi si giocarono anche Camerun-Romania (2-1) e Camerun-URSS (0-4), prima partita ufficiale in notturna nell’Astronave. L’ottavo di finale tra Cecoslovacchia e Costarica (4-1) e la finale per il terzo posto tra Italia e Inghilterra (2-1) furono gli ultimi atti del mondiale barese, per un totale di cinque incontri disputati e 218.000 spettatori complessivi (una media di 43.600 a partita).

La prima partita ufficiale disputata dai biancorossi nella loro nuova casa fu giocata il 4 settembre 1990 contro il Messina (0-0, secondo turno della Coppa Italia 1990/91), mentre il battesimo del San Nicola in campionato avvenne il 16 settembre con l’incontro Bari-Torino (2-1), 2ª giornata del campionato di Serie A 1990/91. La prima rete ufficiale venne siglata dal brasiliano Müller al 9′, mentre il primo biancorosso ad andare a segno in campionato nel nuovo stadio fu il rumeno Răducioiu al 39′. Il 16 dicembre dello stesso anno, durante l’intervallo di Bari-Sampdoria, lo stadio viene ufficialmente dedicato al santo patrono della città.

A quasi un anno dalla sua inaugurazione, il 29 maggio 1991 l’Astronavefu teatro di un altro importante evento calcistico internazionale: la finale della Coppa dei Campioni 1990-1991 tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia, vinta ai rigori 5-3 dalla squadra di Belgrado. Bari diventò così la terza città italiana, dopo Milano e Roma, ad aver ospitato l’ultimo atto della più importante competizione calcistica europea.

L’11 novembre 1995, a cinque anni da Italia 90, il “San Nicola” tornò a ospitare la Nazionale. Nella sfida valida per le qualificazioni a Euro 96 gli azzurri batterono l’Ucraina per 3-1, rimontando un’autorete di Ferrara con due reti di Ravanelli e una di Maldini. Si trattò della prima sfida tra le due nazionali in uno stadio italiano.

Dal 13 al 26 giugno 1997 Bari ospitò i XIII Giochi del Mediterraneo, dei quali il “San Nicola” fu l’impianto principale: ospitò la cerimonia inaugurale, tutte le gare di atletica leggera (grazie alle quali venne finalmente sfruttata la pista d’atletica, fortemente voluta dal CONI nel progetto dello stadio), alcune gare per disabili e la finale di calcio tra le nazionali Under 23 di Italia e Turchia (vinta dagli azzurri 5-1).

Oltre alla finale di Coppa dei Campioni l’impianto barese ha ospitato anche un incontro di Coppa UEFA: il 15 settembre 1998, a seguito della squalifica dello stadio Artemio Franchi di Firenze, il San Nicola ha ospitato come campo neutro la partita tra Fiorentina e Hajduk Spalato, valevole per i trentaduesimi di finale della Coppa UEFA 1998-1999 e vinta dai viola 2-1.

Nella notte di sabato 18 dicembre 1999 l’allora diciassettenne Antonio Cassano segnò dinnanzi al suo pubblico il suo primo storico goal in Serie A, all’87’ di una celebre partita tra Bari e Inter, fissando il punteggio sul 2-1 per i galletti.

I PRECEDENTI – I precedenti portano bene al Parma, per quanto riguarda le sfide giocate al San Nicola contro il Bari in Coppa Italia. Per due volte, infatti, i crociati hanno trionfato in casa del Bari quando si è trattato di giocare in questa competizione. I precedenti risalgono alle stagioni 1997/1998 e 1998/1999. Nel primo caso, il Parma si impose per 1-0 grazie alla rete decisiva di Filippo Maniero, mentre l’anno successivo i crociati sbancarono il San Nicola per 2-1, grazie ad Asprilla e a un’autorete di Garzya (nel mezzo, il momentaneo 1-1 era stato siglato da Marcolini).

PREPARAZIONE E PROBABILI FORMAZIONI – Quella di stasera sarà la  prima partita da allenatore professionista per Grosso.

A dare pepe alla sfida, diversi ex, ultimo in ordine di tempo quel Dezi a lungo inseguito in questo calciomercato estivo dal Bari e poi clamorosamente sfumato per l’accasarsi al Parma.

QUI BARI – Tra le fila dei galletti indisponibili Masi, Sabelli e Floro Flores, ancora alle prese coi rispettivi problemi fisici, oltre allo squalificato Cassani. Grosso dovrebbe riproporre il 4-3-3 visto fino ad ora: Micai in porta, linea difensiva con Tello adattato nel ruolo di terzino destro, la coppia Capradossi-Tonucci al centro. Ballottaggio Morleo-D’Elia per una maglia da terzino sinistro. A centrocampo Busellato dovrebbe agire da mediano con Basha e Brienza interni. In attacco Galano e Improta agiranno larghi a supporto dell’unica punta Nené.

QUI PARMA – D’Aversa dovrebbe schierare i suoi con un 4-3-3 speculare a quello dei padroni di casa. Tra i pali agirà Frattali, mentre in difesa, Iacoponi, l’ex Di Cesare, capitan Lucarelli e Scaglia comporranno la linea a quattro. In regia confermato Scozzarella, poi Scavone e Munari, in attesa di Dezi. Tridente offensivo con l’arciere Calaiò al centro, supportato da Siligardi e Baraye, in corso di gara atteso l’esordio di Gagliolo e Di Gaudio.

PROBABILI FORMAZIONI – 

BARI (4-3-3) – Micai; Tello, Capradossi, Tonucci, D’Elia; Busellato, Basha, Brienza; Galano, Nené, Improta. All.: Grosso

PARMA (4-3-3) – Frattali; Iacoponi, Di Cesare, Lucarelli, Scaglia; Munari, Scozzarella, Scavone, Siligardi, Calaiò, Baraye. All.: D’Aversa

Arbitro: Saia di Palermo

 

 

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