Parma Pordenone – Ci vogliono i rigori, ci vuole Lucarelli: i ducali soffrono ma vanno in finale

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Ci sono voluti i calci di rigore per spezzare l’equilibrio tra Parma e Pordenone. Meglio il Parma, nel primo tempo, chiuso in vantaggio, meglio il Pordenone, che ha approfittato dei ritmi bassi concessi dal Parma nella ripresa.

Il Parma ha dimostrato di avere maggiori potenzialità, ma non ha chiuso la gara quando poteva, condannandosi alla sofferenza. Una gara specchio della stagione: farsi male da soli, complicarsi la vita, la fortuna che guarda altrove.

C’è voluta una lotteria, dopo i tempi supplementari pesantissimi per le gambe di una squadra che ha sbagliato la preparazione in estate, rincorso in inverno, sprecato energie nervose e fisiche per un primo posto mai agganciato.

C’è voluto Lucarelli, che dopo il palo di Scavone, porta il Parma in finale. Ci vuole l’anima. Ci vuole il cuore del Parma. Emozione e lacrime. Tantissime. Decisive due parate di Frattali. E sarà una battaglia, per un Parma zoppo monco e stanco. Ma il Parma ci sarà, contro tra la vincente tra Alessandria e Reggiana, domani sera, a Firenze. 

Un primo bilancio, approssimativo, parla di un Parma che ha sciupato troppo, avrebbe dovuto chiudere la gara prima, e che sarà privo di Scaglia e Corapi, ammoniti e diffidati, forse di Scozzarella e Mazzocchi, usciti rispettivamente per una botta e un acciacco.

PARTITA – Il Parma torna a Firenze, nell’artemio Franchi, casa del calcio che conta. E’un ritorno, che evoca ricordi dulcamari di vittorie e sconfitte, di una grandezza in cui il sogno è tornare il prima possibile.

Lo stadio è pressochè vuoto, spettrale, quasi innaturale: quattro, cinque mila i presenti, un vuoto pneumatico che dovrebbe spingere i vertici della Lega Pro a interrogarsi sulla formula scelta.

E il primo passo per farlo è battere il Pordenone nella semifinale “secca”, per poi giocarsela sabato in finale contro la vincente tra Reggiana ed Alessandria.

Friulani privi di Berrettoni e Arma, ma squadra organizzata con una delle migliori linee mediane della Lega Pro, Parma con alcuni dubbi: Lucarelli recupera ma potrebbe non giocare, in mezzo dubbio Corapi – Scozzarella, in avanti, con Baraye e Calaiò, Nocciolini che non è in condizioni perfette o Edera?

Ed ecco le scelte: Lucarelli si accomoda in panchina, Scozzarella vince il ballottaggio con Corapi, Nocciolini regolarmente al proprio posto.

Attenzione anche ai cartellini gialli, sette ammoniti nei ducali: Iacoponi, Di Cesare, Scaglia, Mazzocchi, Corapi, Nocciolini, Calaiò.

Tedino, lascia in panchina anche Buratto, affidandosi a un 3-5-2 in fase di possesso, con i due esterni che scalano in chiusura.

Si parte col previsto minuto di silenzio: così Parma saluta, congeda e ringrazia Giorgio Orlandini, presidente ad honorem di Parma Partecipazioni Calcistiche e grande uomo di impresa e sport.

Il Parma parte più attendista, lascia ai ramarri il possesso di palla, con l’intento di farli sfogare, per colpire in contropiede, senza ansia. Se il Pordenone è tutto in un tiro di Catteneo che passa Scavone ma viene murato dalla scivolata di Di Cesare, al primo affondo il Parma passa.

Scavone affonda e conquista un corner, lo schema funziona: rasoterra di Baraye preciso per Scaglia che insacca. Il primo gol in maglia crociata di Luigi Alberto Scaglia è pesantissimo.

Al 22esimo ancora Parma. Contropiede di Baraye, ma il senegalese sbaglia la misura dell’ultimo passaggio per Calaiò in corsa da posizione favorevolissima.

I ducali danno l’impressione di potersi solo fare del male da soli: al 23esimo si addormentano, Catteneo arriva pericolosamente in area ma il diagonale è fuori di poco.

Al 34esimo tegola in casa Parma: in un contrasto si fa male Matteo Scozzarella, botta violentissima alla caviglia. Il centrocampista prova a rimanere in campo ma dopo quattro minuti deve gettare la spugna. Dentro al suo posto Ciccio Corapi.

E’ Catteneo la spina nel fianco dei ducali: al 33esimo beve Mazzocchi e tira, Frattali c’è, al 40esimo lancia Semenzato che di testa spedisce alto.

I minuti di recupero sono tre, li riempie un gioco pericoloso di Misuraca, ammonito, e un controllo velleitario di Nocciolini e una buona occasione sparacchiata fuori dal numero nove ducale su suggerimento di Baraye.

Uno a zero, e tutti nello spogliatoio per rifiatare nella serata bollente del Franchi.

RIPRESA – Si riparte a 22 invariati, eccezion fatta per il cambio obbligato del primo tempo. Il Pordenone gioca a ritmi blandi, il Parma, vi si culla.

Forse, un pò troppo. All 55′ Frattali dice no a Petribiasi, che al 61esimo sbaglia una palla ghiottissima. Al 63esimo si fa male anche Mazzocchi: non ne ha più, lascia il posto a Lucarelli, Iacoponi passa a destra.

Il Pordenone continua a spingere, e piovono tegole sui ducali: a distanza di due minuti giallo per Corapi (generoso) e per Scaglia, che esce dalla barriera e tocca con un braccio su punizione. Entrambi, diffidati, salteranno l’eventuale finale di sabato.

Eventuale, perchè i ramarri continuano a spingere, buttano in mischia Martignago e Padovan e trovano il pareggio con Marchi al 78esimo su un’azione insistita che va a premiare il coraggio degli uomini di Tedino.

Il Parma è stanco, il Pordenone anche ma da l’impressione di poter far male ad ogni incursione: entra anche Edera per Nocciolini,  le squadra sono lunghe e fiacche, velleitarie, sfilacciate.

Ci prova Corapi, calcia da fuori Edera. I minuti di recupero sono tre, ma non bastano: si va ai supplementari, tra caldo, stanchezza. E rammarico. Tanto, tantissimo, per le occasioni sprecate, il gioco non fatto, il lassismo, l’essersi accontentati, l’aver rinculato e subito.

PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE – Parte meglio il Parma, che si rende pericoloso ma è pasticcione, sfiatato. Gli spalti vuoti si riempiono di fantasmi e recriminazioni, paure, angoscie, immagini del passato che diventano incubi vestiti di gialloblù. La serata diventa immagine della stagione di sofferenza e rincorsa, stanchezza, amarezza.

E più Parma nel possesso, forse più Pordenone nel ritmo. Al 106esimo, inteso come il minuto supplementare concesso alla prima frazione overtime, Ciccio Corapi illude: punizione mirata all’incrocio, ma è fuori.

SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE – Il caldo, la stanchezza, lo stadio vuoto. E’ tutto difficile, infinito. Ti chiedi se il curling non sia meno mozzafiato e spaccacuore. Ma il Parma è li. Ci prova. Ci tenta Ciccio Corapi, calcio a giro, Tomei c’è. Il Pordenone anche, non molla. Baraye e Calaiò si ostacolano, rimangono a terra.

Il caldo è padrone delle emozioni, la stanchezza delle gambe. Il Pordenone ci prova, lo stadio grida al gol. Ma Padovan calcia fuori. Scorrono i minuti, si avvicina lo spettro dei rigori. Le parole prendono la cadenza dei palloni in campo, che scivolano fuori.

Al 118′ Edera fa sognare, tripplo dribbling, cerca Calaiò ma la difesa intercetta. E’ angolo, ma è nulla di fatto. Il supplementare del supplementare del supplementare è un minuto. IN cui il Parma sciupa ancora. E rischia il tutto per tutto con Frattali che va a valanga su Semenzato. Pillitteri lascia correre, saranno calci di rigore.

CALCI DI RIGORE  – 

Padovan (Po) – Gol

Edera (P) – Gol

Misuraca (Po) – Parato

Scaglia (P) – Gol

Suciu (Po) – Gol

Scavone (P) – Palo

Martignago (Po) – Gol

Corapi (P) – Gol

Burrai (Po) – Gol

Munari (P) – Gol

De Agostini (Po) – Parato

Lucarelli (P) – Gol

IL TABELLINO –

Parma – Pordenone 6-5 dopo calci di rigore 

Marcatori: 15′ Scaglia (P), 78′ Marchi (Po)

PARMA: Frattali; Mazzocchi (63′ Lucarelli), Iacoponi, Di Cesare, Scaglia; Munari, Scozzarella (38′ Corapi), Scavone; Baraye, Calaiò, Nocciolini (83′ Edera). Zommers, Saporetti,Giorgino, Garufo, Senigallia, Ricci, Coly, Simonetti, Messina. All.: D’Aversa.

Pordenone: Tomei; Ingegneri, Marchi, Parodi (72′ Martignago), Semenzato, Suciu, Burrai, De Agostini, Misuraca, Catteneo (104′ Buratto), Petribiasi (72′ Padovan). A disp: D’Arsie, Pellegrini, Zappa, Buratto, Gerbaudo, Arma, Bulevardi. All: Tedino

Arbirtro: Pillitteri

Ammoniti: Misuraca, De Agostini, Semenzato (Po), Corapi, Scaglia (P)

 

 

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