Mafia: boss del clan Cappello arrestato a Parma

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E’ stato arrestato a Parma Massimiliano Salvo, detto U Carruzzeri, esponente di spicco del clan Cappello, decapitato nella giornata di venerdì con 30 arresti su richiesta della Procura di Catania. 

Massimiliano Salvo, U Carruzzeri, venerdì mattina è partito da Catania, ma gli investigatori della Squadra Mobile o hanno arrestato in un albergo di Parma,  facendo irruzione nella notte.

Già qualche tempo fa Salvo era riuscito a sfuggire a un blitz, quella volta i carabinieri di Enna non lo avevano catturato. E poi U Carruzzeri era tornato a passeggiare liberamente a Catania quando il Tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso del difensore e annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Nemmeno un giorno di carcere quella volta.
imagesMassimiliano Salvo, è il figlio di Pippu U Caruzzeri, uomo di spicco della famiglia Cappello – Bonaccorsi. E nell’operazione scattata oggi sarebbe una testa di serie dell’organizzazione. Precisamente avrebbe avuto, almeno fino al 2014, il ruolo di “responsabile della città” per la gestione degli affari. E’ lui che la Squadra Mobile segue con le intercettazioni e le telecamere: Salvo parla con i soldati per la droga, con Guglielmino per gli investimenti del denaro illecito. Sarebbe, insomma, uno che conta.

Gli spostamenti di Salvo fuori da Catania e i movimenti di altri indagati inseriti nell’ordinanza di oggi hanno portato gli investigatori a chiamare l’operazione Penelope. “Il nome – spiega il pm Tiziana Laudani – è stato proprio scelto per come è stata eseguita la misura visti gli spostamenti dei vari indagati. Alla fine la nostra “tela” però l’abbiamo portato a termine”. I Cappello sono stati arrestati. Solo uno dei destinatari della misura risulta irreperibile.

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