Sindaco Lucchi al Modulo Eco: “Viviamo il genocidio dei montanari”. La sua politica per riqualificare la montagna

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Ospite speciale al Modulo Eco, ieri 13 gennaio, Luigi Lucchi – l’estroso idealista e alternativo sindaco di Berceto – che ha parlato di rigenerazione urbana e delocalizzazione in uno degli eventi organizzati nella piccola casetta del futuro in Piazzale della Pace progettata dai volontari di Manifattura Urbana per la città.

Presenti al dibattito anche la storica d’arte Bianca Tosatti e Franco Pesci, delegato al Parco Malerba per il comune di Berceto oltre ovviamente ai “genitori” del modulo, gli architetti Francesco Fulvi, Giulia D’Ambrosio e Tania Comelli.

Lucchi ha spiegato la sua politica in 5 punti. L’uomo che ha recentemente celebrato il funerale di zio Paperone e invitato Papa Francesco al Duomo del paese organizzandogli un viaggio in elicottero, che si batte per denunciare il furto della strada della Cisa a Parma, che ha proposto un referendum, vincendo, per distaccarsi dalla politica degli altri comuni e rimanere indipendente, ha proposto una riflessione sulla riqualificazione delle aree della montagna, sempre più svuotate da vita e attività commerciali a causa di una politica che non punta alla valorizzazione dei territori e alla delocalizzazione.

“La montagna non è mai stata messa in condizione di essere competitiva, di impedire che le persone scappino per trasferirsi in città. E’ in corso un genocidio dei montanari. Anche per colpa dei montanari stessi, e mi ci metto in mezzo anch’io – spiega Lucchi – ed è un gravissimo danno. Sto tentando di dimostrare che o ci saltiamo fuori da soli o non ce la faremo. Le Province non esistono più ed erano per noi un aiuto. La Regione fa quel che può ma ha dei limiti. Lo stato non se ne interessa”.

“La mia politica, i miei sforzi – continua il sindaco – si basano su 5 punti che voglio portare avanti”.

1) riqualificazione case abbandonate: “Vorrei realizzare un consorzio che unisca tutti i proprietari degli immobili di Berceto. Ci sono tante case dismesse che devono essere recuperate per evitare che il paese diventi una brutta periferia. E’ un patrimonio che dobbiamo tutelare.

2) Tutelare l’ambiente:”Dobbiamo salvare i castagni, che per anni sono stati fonte di reddito ma che ora stanno sparendo, i prati e i boschi, la fauna locale, i fiumi. Sono contrario alla caccia ma sono ancora più inorridito nel vedere gli allevamenti intensivi. Gli animali vanno trattati meglio. Dobbiamo puntare anche alle energie rinnovabili”.

3) Il turismo: “Sto cercando di creare una rete per sostenere il turismo. Ci sono a Berceto tantissime case che rimangono sfitte quando invece potrebbero fruttare. La gente preferisce affittare d’estate solo a clienti che accettano di restare per due mesi interi piuttosto che a tanti anche solo per una settimana. E’ uno spreco. Gli affittuari non pubblicizzano le loro case. La gente arriva in paese spaesata chiedendo al bar se ci sono case disponibili, è una vergogna”.

4) Accoglienza profughi e integrazione: “Nel 2011 siamo entrati nel progetto SPRAR (il progetto per l’accoglienza dei migranti che determinava per ogni comune una quota di persone da accogliere, quota che è stata spesso superata creando non poche polemiche tra molti sindaci d’Italia, ndr). Dovevamo accogliere 5 migranti invece sono stati 15 ma siamo molto contenti dei nostri profughi. Quando ho accettato ho specificato che li avrei accettati se li avessi visti già il giorno dopo impegnati in qualcosa e non in piazza, seduti a far niente. E così è stato con mia grande soddisfazione. Abbiamo trovato qualcuno che gli insegnasse l’italiano e altre cose. Si sono impegnati in progetti per la comunità bercetese e non hanno mai creato problemi. Ho ricevuto una tirata d’orecchie dal Ministero perché stavamo andando contro le regole, stavamo facendo fare a loro cose non previste dal progetto ma l’abbiamo fatto lo stesso in nome della vera integrazione“.

5) Agricoltura e Biodiversità: “Vorrei riportare l’agricoltura sulle montagne. Ci sono pochi agricoltori oggi e lo fanno solo per amore perché se facessero i conti chiuderebbero subito. Vorrei arrivare a realizzare la Fattoria di Berceto dove si torni a coltivare le varietà di piante e allevare le varietà di animali antiche e locali. La cultura del cibo italiano ce la invidiano in tutto il mondo ma noi non stiamo facendo niente per valorizzarla. Il cibo sarà la nostra fortuna e dobbiamo capirlo”.

lucchi modulo eco

L’assessore alla cultura di Parma, Laura Maria Ferraris, è voluta intervenire per salutare i presenti e ringraziare l’associazione per la realizzazione del Modulo Eco. La Ferraris ha ricordato come cultura non debba essere solo elitaria ricordando l’esempio del Terzo Paradiso, l’opera dell’artista internazionale Michelangelo Pistoletto, che “non voleva essere una mostra, un’opera d’arte, ma un esempio di partecipazione”. Opera che ha ricevuto 12 interrogazioni consiliari e critiche su molti fronti ma che in fondo non è stata capita nel suo concetto di base, la partecipazione appunto. Molte scuole, bambini e genitori, molti artisti anche stranieri, molte associazioni cittadine hanno partecipato credendo nell’idea. L’idea che la città è dei cittadini ed è nostro compito riappropriarcene curandola e vivendola.
Durante l’incontro e per i giorni successivi sono esposte le fotografie di Lorenzo Vannuccini da titolo “Tempo libero” che raccontano i workshop-cantiere organizzati da Manifattura Urbana per il recupero dell’ex-fornace Marchino a Ghiare di Berceto (mostra fotografica a cura di Natalia Franchi).

(AriBe)

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