Altri 5 richiedenti asilo a Parma. Alfieri: “Verba Volant, scripta manent. Si era detto basta, ma…”

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foto ANSA

Che siano arrivati dalla provincia di Venezia o siano piuttosto altri richiedenti asilo che già erano ospitati nel centro di accoglienza di Bologna, poco importa: cinque stranieri sono arrivati ieri nell’hub di Baganzola, a dispetto delle promesse fatte da Regione e Prefettura nelle scorse settimane.

“A Parma non arriveranno più richiedenti asilo” era stato detto. Ma si sa, “verba volant e scripta manent” e quel numero, 1700, scritto sul bando emanato dalla Prefettura nelle ultime settimane dell’anno scorso qualche sospetto lo aveva fatto venire: tra tutte le regioni, province e comuni italiani, il “caso” ha voluto che il 5% del numero dei migranti spostati da Cona sia arrivato proprio a Parma. Domandarsi come mai puntualmente le promesse vengano disattese mi sembra sia ora il minimo, anche se immagino che il Prefetto di Parma non darà una risposta.

Il tema della gestione dei richiedenti asilo diventa ogni giorno di più simile al gioco delle tre carte: sono arrivati ieri, non arrivano, arrivano ma non sono “quelli là”. Oggi sono circa 137.000 i migranti ospiti delle strutture temporanee d’accoglienza in Italia per oltre un miliardo di euro di spesa complessiva. Numeri che vanno oltre l’emergenza e che rappresentano un problema sia nel momento in cui a queste persone non viene data l’opportunità di integrarsi nella società che li accoglie che quando si assiste alle “sparizioni” di chi si vede negare la richiesta di asilo per mancanza di requisiti. A fronte delle proteste, che si fanno sempre più frequenti, l’unico progetto che viene ventilato è quello di istituire nuovi centri di Identificazione ed espulsione. Dai quattro presenti oggi sul territorio italiano a uno per regione: una mossa più politica che risolutiva, visto che il Rapporto sui Centri di Identificazione ed Espulsione In Italia, stilato un anno fa dalla Commissione diritti umani del Senato afferma che il 50% delle persone colpite da decreto di espulsione e transitate dai Cie sono ancora in Italia, anche se la situazione generale è ben più grave visto che il rimpatrio è stato eseguito per soli 5.066 migranti a fronte di 38.284 irregolari.

E’ chiaro, di fronte a dati come questi, che diventa di estrema urgenza fare il punto della situazione, mettere in chiaro regole e paletti e cercare finalmente di capire come governare e gestire con serietà l’accoglienza per fare in modo che non si inneschino fenomeni di intolleranza e situazioni pericolose all’interno delle comunità. Infine, occorre capire perché Parma venga sempre scelta per collocare nuovi immigrati, in caso di emergenza”.

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