San Leonardo che cammina accusata di neofascismo. La replica: “Parteggiamo solo per il bene della città”

0

di Arianna Belloli

“San Leonardo che cammina” preso di mira anche dai vandali. E’ comparsa in questi giorni, sul muro del complesso che ospita il Penny Market in via Venezia, una scritta: “San Leonardo che cammina…con i neofascisti?”. L’allusione, evidente, è alla presenza nei cortei anti spaccio e anti degrado, di alcuni militanti di Casa Pound.

Andrea, organizzatore delle camminate pacifiche e anima del comitato, commenta esterrefatto e deluso: “Non vorrei che quella che doveva essere una bella idea per riqualificare il quartiere mi si ritorcesse contro. Non vorrei che i residenti mi accusassero anche di attirare i vandali che scrivono queste assurdità sui muri. Non vorrei essere frainteso. Abbiamo sempre detto che non siamo di nessun partito o posizione politica, ed è la verità. Il nostro partito è il bene, la salvezza del quartiere. Sul tema sicurezza, se si vogliono scannare i politici facciano pure ma noi non c’entriamo niente, tra l’altro le camminate sono state sospese in attesa di procedere con quello che speriamo sia un mezzo più efficace: un esposto per la Questura che denunci la situazione di insicurezza della zona”.

Casualità o destino, la scritta è spuntata proprio lì, dove il gruppo più consistente di spacciatori si riunisce tutti i giorni, a quasi tutte le ore, in attesa di clienti. Lì dove in questi mesi si sono verificate anche aggressioni più o meno violente contro residenti del quartiere che “turbavano” la loro attività.

Lì, dove tra luglio e agosto tre persone che vivono nelle vicinanze hanno ricevuto frasi intimidatorie. Un commerciante del quartiere in bicicletta è stato bloccato e minacciato da alcuni personaggi che stazionavano ai bordi di quel parcheggio del supermercato. Stessa sorte per un residente di via Bologna e per un’anziana, costretta a deambulare col bastone, che è stata insultata senza motivo e intimata di passare da un’altra parte, spaventandosi a tal punto che da allora si fa sempre accompagnare al supermercato da qualche parente o chiama un taxi per non fare quel pezzo di strada a piedi, da sola.

Non è casualità o destino, ma volontà, probabilmente di far pensare che la penna imbrattante sia stata quella dei pusher. Che probabilmente non c’entrano nulla, parlano un italiano stentato e nemmeno sanno la differenza tra estrema destra e centro sociale.

Nota del direttore: Penso, dico, e me ne prendo la responsabilità, che le lotte contro la criminalità non abbiano, e non debbano avere, né colore né fazione. Il tema della sicurezza tocca tutti, dai giovani agli anziani, dai comunisti ai fascisti, dai poveri ai ricchi, dagli ecclesiastici agli agnostici. Penso e dico che l’idiozia, che ha generato queste scritte ma anche cose ben peggiori, abbia il colore dell’ignoranza, un grigio spento e inutile. Penso, anzi sono certa, di non stimare Casa Pound, come chiunque si ponga al di fuori di qualcosa costato sangue e lotte (leggasi Costituzione), ma penso anche che quando fa cose giuste, come i banchi alimentari e le camminate contro degrado e spaccio, che fanno male alla città, a tutti, che siano di destra, di sinistra, pure a quelli politicamente atei e agli idioti che imbrattano i muri, meriti un plauso. Che di sicuro non va a chi usa una bomboletta coperto dal buio, anzichè mettere la faccia per qualcosa che ritiene giusto. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here