Quasi tremila parmigiani si sono recati al Duc per firmare la richiesta di un referendum su legittima difesa e maggiore libertà di tutela della proprietà privata (LEGGI).
La raccolta firme, seppur poco sponsorizzata, ha dunque raccolto numerosi consensi, e c’è tempo fino a sabato per apporre la propria sigla.
“Non ce lo aspettavamo – ammettono dagli sportelli del Duc – ma son venuti in tanti.
Episodi da raccontare? Numerosi, per non violare la privacy possiamo dire che in tanti, tantissimi, quasi tutti ci hanno confessato di avere paura.
Di non sentirsi protetti, di volersi poter tutelare.
C’è anche chi ci ha raccontato di aver avuto i ladri in casa, di esserseli trovato li, davanti, e di aver provato un senso di inumana impotenza”.
Poi c’è chi, come Roberto Chittolini, i ladri lo scorso luglio li ha affrontati con una pistola in mano, e ammette: “Se non fossero fuggiti non so come sarebbe finita, probabilmente mi sarei ficcato in un pasticcio, ma io devo difendere la mia famiglia”. Referendum? “E’ un diritto di tutti difendersi, e deve essere assicurato dalla legge, se vogliamo continuare a considerare l’Italia uno stato di diritto”.
