Riciclaggio di auto di lusso: quattro condanne

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L’avevano chiamata “operazione Tacka”, aveva smantellato un mostruoso traffico di auto di lusso. Venerdì pomeriggio, il collegio composto dai Giudici Pantalone Zullo e Cancelliere ha emesso le prime condanne: quattro condanne, con pene che vanno dal 6 anni e 11 mesi a 4 anni e mezzo, per gli imputati di riciclaggio internazionale di auto di lusso.

Fra i condannati, due parmigiani , L.C., 4 anni 9 mesi, e F.S., 4 e 5 mesi, un marocchino, M.D., 6 anni 11 mesi, e un romeno, C.B., 4 e 7 mesi.

OPERAZIONE TACKA – Un vero e proprio racket di auto di lusso che correva su due assi: dall’Italia verso il nord Europa da un lato e verso il nord Africa dall’altro.

Porsche, Bmw, Range Rover e Mercedes ma a nche utilitarie e costosissimi trattori venivano rubati e smistati all’estero. Non senza prima aver attraversato tappe intermedie con diversi passaggi di proprietà. La stima dei proventi si aggira intorno ai due milioni di euro.

L’operazione denominata “Tacka”, termine che in russo viene usato per definire i veicoli, aveva portato all’arresto di 12 persone e ben 106 denunciati, il 25 ottobre 2014. La polizia era riuscita dopo lunga e complessa attività di indagine, ad individuare due bande di trafficanti: la prima, composta perlopiù da russi, romeni e moldavi, la seconda invece da marocchini.

In totale, la Polizia ha individuato 64 veicoli di cui 38 sequestrati. Funzionava così: i possessori di veicoli di lusso (di cui la maggior parte acquistata in leasing) venivano intercettati dai criminali ai quali cedevano le auto dietro compenso. Poi ne denunciavano il furto ed intascavano il risarcimento dell’assicurazione. Nel frattempo le auto erano già all’estero. I bolidi finivano in Germania, Irlanda, Belgio , Inghilterra. I trattori invece in tunisia e Marocco.

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