Confesercenti- Slot machine vietate solo dopo il 2022. Ma a Parma sono 107 i ludopatici cura

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La Confesercenti di Parma critica la delibera del Comune cittadino che pare voler accelerare lo spegnimento di slot machine e altri giochi d’azzardo in città. Secondo l’associazione dei commercianti, nessuno può essere obbligato a rinunciare all’uso delle licenze prima del 2022.

Intanto sono impietosi i numeri di quella che più che una malattia sta diventando una piaga sociale: secondo il Sert, sono 107 i parmigiani che nel 2017 hanno chiesto aiuto,  l’83,2% sono uomini.

“Quanto sta accadendo discende da una legge regionale approvata nel 2013, la numero 5 – sostiene Stefano Cantoni, responsabile di Fiepet Confesercenti di Parma -, la quale, sull’onda di provvedimenti liberticidi, è intervenuta pesantemente sul settore del gaming, provocando ad oggi anche la chiusura di piccole imprese artigianali che si occupano del noleggio e della manutenzione delle macchine con conseguente perdita di posti di lavoro. È appena il caso di evidenziare come le slot non siano uno dei giochi più praticati dai giocatori. In verità in questo modo si spazza via la piccola impresa per creare concentrazioni in grandi sale scommesse, ove già ora si possono utilizzare macchine che funzionano a 500 euro e si incentivano le giocate online, ossia senza alcuna mediazione tra giocatori e macchina, cioè si spostano quote di mercato da un canale all’altro, con la forza della legge”.

“La norma regionale e comunale infatti prevede la ricollocazione obbligatoria per tutte quelle sale giochi o scommesse a meno di 500 metri dai punti sensibili entro sei mesi, con possibilità di proroga.
I provvedimenti interessano tutti i comuni della Provincia di Parma e diverse centinaia di attività nei quali il gioco a premi si è inserito compiutamente in tutti questi anni.
Tuttavia, al contrario di quanto previsto per le sale scommesse e i Bingo, nei bar e nelle attività commerciali, le slot legali e già autorizzate, anche se in esercizi a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, andranno a scadenza di contratto con concessionario e quindi indicativamente saranno eliminate solo da marzo 2022.
Pertanto, baristi, commercianti e tabaccai fino a quel periodo, salvo scelte personali di recesso dal contratto, potranno continuare ad offire questo servizio di intrattenimento e svago”, afferma ancora Cantoni.
Chissà cosa ne pensano, le 107 famiglie rovinate dal gioco che stanno cercando di sopravvivere.

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