Covid e scuola, Bonaccini: “Pandemia sanitaria non diventi burocratica”

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“Per le scuole bisogna fare in modo che anche per bambini e ragazzi vaccinati ci siano le stesse regole delle quarantene per gli adulti”.

Lo sostiene il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, auspicando che i bambini vaccinati possano restare in classe.

“Adesso che la curva si sta stabilizzando e poi dovrà cominciare a calare è necessario semplificare e rendere più comprensibili le norme”, ha aggiunto.

“Evitiamo che la pandemia sanitaria diventi burocratica”, sollecita Bonaccini nel prendere atto che la scuola rischia di rimanere travolta da protocolli difficilmente applicabili.

La Regione studia quindi alcune modifiche da applicare ai protocolli, tema di discussione a livello regionale coi ministeri alla Salute e all’Istruzione.

Il primo paradosso è che la quarantena prevista per gli studenti nella nota ministeriale dell’8 gennaio è di dieci giorni, mentre come misura sanitaria dovrebbe essere differenziata a seconda dello stato vaccinale. Di qui la richiesta di uniformità che potrebbe incentivare anche a vaccinare i bambini per avere maggiore garanzia rispetto alla presenza a scuola.

Altra ipotesi è quella di intervenire sulla primaria per semplificare le procedure dei tamponi con l’autotesting per il rientro a scuola così come avviene per le superiori. Alla primaria è rimasta la vecchia procedura del doppio tampone, ingolfando i dipartimenti di Sanità pubblica.

“Ci troviamo in una situazione paradossale in cui migliaia di ragazzi sani e senza sintomi vengono chiusi in casa in quarantena per 10 giorni solo perché un loro compagno è positivo e sono passati più di quattro mesi dal loro secondo vaccino (in pratica sono equiparati ai non vaccinati). Non solo il messaggio non incoraggia chi giustamente e responsabilmente si è vaccinato, ma balcanizza le classi, le relazioni e la didattica. Credo che sia venuto il tempo di passare alla fase di convivenza con il virus, semplificando le procedure: chi è malato sta a casa, ma chi è sano viene a scuola (e se proprio bisogna fare la Dad, la fa l’intera classe)”, ha scritto venerdì il dirigente scolastico del liceo Romagnosi Pier Paolo Eramo.
”Per quelli che hanno fatto tre dosi se vuoi verificare se sei positivo e sei asintomatico ti puoi fare un test rapido antigenico” da solo e ”se risulti positivo carichi la foto sul fascicolo sanitario elettronico, ti metti da solo in quarantena e nel giro di poche ore ti arriva la comunicazione per l’entrata e l’uscita dalla quarantena dopo sette giorni. Da un lato si snellisce, dall’altro sgraviamo i sanitari e facciamo in modo che le persone contagiate ma asintomatiche non debbano aspettare tempi infiniti. Da questi primi giorni sembra che la sperimentazione funzioni. Penso che questa sperimentazione, se avrà successo come credo, debba essere estesa nel paese”, osserva Bonaccini in riferimento al procedimento di autotesting avviato da alcuni giorni in Emilia-Romagna.

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