“Nuovo Tardini”: il consiglio comunale da l’ok. Lega: “Non sia spot elettorale per Pizzarotti”

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Ci sono volute oltre tre ore, poi il consiglio comunale ha approvato la delibera per la prosecuzione del progetto per il “nuovo” stadio Tardini: 20 si su 31 votanti: tutti di Effetto Parma e Freddi (Misto), 4 gli astenuti (Lega e Pezzuto di Parma unità), 7 i contrari (Pd, Luni Colla e Roberti del Misto e Giuseppe Massari  di Parma protagonista).

Ora inizia l’iter per arrivare alla presentazione del progetto definitivo, novanta i giorni di tempo.

“Non abbiamo mai pensato di realizzare uno stadio nuovo fuori città e abbiamo sempre inserito nei nostri due programmi elettorali la riqualificazione del Tardini. E questo progetto ci dà la possibilità di andare avanti sulla strada di una maggiore vivibilità dello stadio. Chi è contrario a prescindere non vuole cogliere una grande opportunità per la città e anche per il quartiere Cittadella” ha commentato il sindaco Pizzarotti.

La Lega invece parla di “spot elettorale”: “L’amministrazione Pizzarotti, dopo 10 anni in cui ha fatto poco e quel poco lo ha fatto male, spera di trasformare la disponibilità del Parma Calcio a realizzare con risorse proprie il nuovo Stadio Tardini in un proprio spot elettorale. In realtà, anche su questo tema l’amministrazione comunale, fino ad oggi, ha fatto solo confusione.
La Giunta confida che grazie ai soldi e ai progetti della nuova proprietà del Parma Calcio per il nuovo stadio, atteso e voluto dai tifosi, passino in secondo piano 10 anni di vuoto amministrativo, di idee, progetti e programmazione in tutti i campi a partire dallo Sport, per arrivare alla Sicurezza, al Sociale, alla Viabilità e a tutto il resto. Difficilmente sarà così.
Ci siamo dovuti esprimere su una delibera piuttosto confusa in alcune parti, ma anche su una grande opportunità da cogliere per la città. Su alcuni dubbi normativi avremmo poi voluto risposte più chiare da parte degli uffici. Il voto della Lega è stato di astensione, per non ostacolare l’iter del progetto: vogliamo vedere le carte, ma senza prestarci all’operazione elettorale della Giunta”.

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