Chiusura Mercatopoli, Confconsumatori fa appello alla casa madre per i rimborsi

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A partire dallo scorso gennaio, quando la stampa locale ha dato notizia dell’improvvisa chiusura del noto punto vendita affiliato Mercatopoli di via Calestani, sono decine i cittadini che si sono rivolti alla sede di Parma di Confconsumatori lamentando di non riuscire a ottenere né la restituzione dei propri beni usati lasciati in conto vendita, né le somme di denaro, in molti casi ingenti, che avrebbero dovuto ricevere per i beni già venduti.

DIFFIDE E QUERELE – Confconsumatori, che ha da tempo inviato numerose lettere di diffida senza ottenere risposte, sta invitando a questo punto i propri assistiti a rivolgersi alle Forze dell’Ordine per sporgere formali querele nei confronti del titolare del punto vendita, per i reati che l’Autorità Giudiziaria riterrà di dovergli contestare.

L’INTERVENTO DELLA SOCIETÀ – Dal momento che il punto vendita risulta affiliato al marchio Mercatopoli, Confconsumatori ha richiesto assistenza direttamente alla società, avendo quest’ultima un onere di controllo sui singoli punti vendita. L’associazione auspica, infatti, che un coinvolgimento attivo di chi gestisce il marchio Mercatopoli possa essere di aiuto non soltanto per porre fine a una vicenda che coinvolge moltissimi malcapitati cittadini, ma possa inoltre tutelare gli altri punti vendita affiliati presenti in città che nulla hanno a che vedere con l’accaduto e che rischiano invece, inevitabilmente, di subirne riflessi negativi.

LA TUTELA – Confconsumatori ricorda che, in occasione della Giornata mondiale del consumatore, il 15 marzo, è possibile oggi e domani associarsi e ricevere consulenze per un anno alla quota speciale di 10 euro. L’iscrizione darà inoltre diritto a ricevere per 24 mesi informazioni e formazione in materia di consumerismo (newsletter, vademecum, inviti a webinar).

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