Abuso d’ufficio per il Mall Ex Salvarani: non luogo a procedere per Michele Alinovi

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Caso Mall: Non luogo a procedere per Alinovi. Rinviato a giudizio Di Bernardo, assolto Bertolini
“Dopo 3 anni che ho atteso in rispettoso silenzio che la giustizia facesse il suo corso, oggi arrivata la sentenza del giudice dell’udienza preliminare che mi vede assolto dal reato di concorso in abuso d’ufficio, con non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, in relazione alla vicenda del Mall di Baganzola.
Ho sempre agito con onestà e trasparenza, nell’interesse di Parma e dei Parmigiani e anche questa sentenza ne è la riprova”.
Così Michele Alinovi commenta la sua assoluzione nella vicenda Mall Ex Salvarani. 

Il commento – “stoccata” di Marco Bosi –   “Non luogo a procedere”, che gioia caro Michele!

Il giudice ha ritenuto che la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’amico (oltre che collega) Michele Alinovi fossero infondate. Michele è una persona perbene e chi gli è stato vicino sa cosa ha significato per lui. Oltre tre anni (fu indagato nell’ottobre 2018) per sapere se dovesse finire a processo.
Dopo le 4 archiviazioni riguardanti il Sindaco Pizzarotti ora arriva anche questa nei confronti dell’amico Alinovi. Io invece, come sapete, sono passato da una procedura dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che alla fine ha dichiarato che non vi fosse alcun conflitto di interesse (ipotesi sollevata da un consigliere comunale).
Una riflessione è quindi d’obbligo. I tempi lunghi della giustizia non fanno bene per chi deve essere giudicato. Soprattutto noi amministratori, per il solo fatto di prenderci molte responsabilità, passiamo spesso per indagini che, alla fine e dopo molto tempo, risultano inconsistenti.
Mentre a Roma ci si trincera dietro l’immunità, gli amministratori locali oggi si prendono enormi responsabilità con pochissime tutele. Serve cambiare rotta se si vuole riportare i giovani a fare politica”.

IL SEQUESTRO NELL’OTTOBRE 2018 –  IN esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Parma hanno sottoposto a vincolo cautelare l’area di cantiere, pari a circa 300.000 mq, del costruendo Centro Commerciale denominato “Parma Urban District” adiacente le Fiere nell’area Ex Salvarani.Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto -presentato all’Autorità Giudiziaria da parte di un’associazione ambientalista- nel quale venivano ipotizzate criticità nell’iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

L’esposto di Legambiente: rileggi.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che l’erigendo centro commerciale ricade pienamente in un’area, che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (Regolamento E.N.A.C. – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

In particolare, proprio per la sua posizione a ridosso dell’aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e/o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (quali scuole, centri commerciali etc, aventi un elevato “carico antropico”).

Viceversa, non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all’ultima versione del regolamento che l’E.N.A.C. aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l’ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l’attività edificatoria. Invero il citato Regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l’ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente -per chiari motivi di sicurezza- il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l’appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell’incolumità pubblica.

Per le su esposte ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del locale Tribunale l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell’edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d’ufficio in concorso.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

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