Fondi neri alla Lega, scarcerato il presunto prestanome. Andrà ai domiciliari fuori Parma

Luca Sostegni, 62 anni, era stato fermato lo scorso 15 luglio per via del pericolo di fuga, poichè viveva tra l’Italia e il Brasile, Paese dove si era trasferito dopo aver trovato una nuova compagna e dove ha aperto una pizzeria e dove stava per ritornare. Era accusato di essere il prestanome di Scillieri

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E’ stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari Luca Sostegni, il presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri, in cella dallo scorso luglio nell’ambito dell’indagine milanese su Lombardia Film.Commission e sui presunti fondi neri alla Lega.

Lo ha deciso oggi il gip Giulio Fanales, accogliendo la richiesta della difesa. 

Luca Sostegni, 62 anni, era stato fermato lo scorso 15 luglio per via del pericolo di fuga, poichè viveva tra l’Italia e il Brasile, Paese dove si era trasferito dopo aver trovato una nuova compagna e dove ha aperto una pizzeria e dove stava per ritornare.

Nei mesi scorsi ha reso molti interrogatori davanti al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e al pm Stefano Civardi, – l’ultimo qualche giorno fa – raccontando del suo ruolo nell’operazione della compravendita del capannone pagato a ‘prezzo gonfiatò da Lfc e ,per esempio, del giro dei soldi incassati, parte dei quali, o rimbalzati, attraverso la fiduciaria Fidirev, in Svizzera, o finiti sui conti degli altri indagati e di altre operazioni su cui ora la procura sta scavando.

I due pm hanno dato parere favorevole alla richiesta di sostituzione della misura del carcere con quella dei domiciliari presentata dal difensore di Sostegni, l’avvocato Giuseppe Alessandro Pennisi. Il legale sta ora portando il suo cliente in un’abitazione in una località fuori Parma. Lì Sostegni sarà ospite da un amico, ma non potrà uscire di casa nemmeno per un paio di ore al giorno: il gip ha rigettato, infatti, l’istanza di potersi «allontanare giornalmente dal luogo degli arresti».

A ciò si aggiunge la prescrizione, che si dispone in genere in questi casi, del divieto di comunicare con persone diverse da coloro che coabitano con lui o che lo assistono.

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