Una storia triste, di droga e solitudine, nicchia sociale di fantasmi.
A farne le spese un bimbo di 18 mesi, morto per overdose di metadone, ma anche per la prolungata assunzione di eroina, cocaina e oppiacei.
La madre, parmigiana e il padre del piccolo, tunisino, genitori anche di due bimbi più grandi, ora affidati a una struttura protetta, avevano avuto problemi di tossicodipendenza, ma lo scorso anno – quando il bambino è morto – non erano inseriti in alcun programma di disintossicazione del Sert.
Quindi il metadone che ha ucciso il piccolo era stato acquistato sul mercato dello spaccio.
A fargli ingerire la sostanza sarebbe stata la madre, una 37enne parmigiana indagata per omicidio preterintenzionale aggravato e lesioni personali aggravate.
Nel sangue del bimbo, morto a 18 mesi lo scorso aprile, è stato rilevato un residuo di 362 nanogrammi per millilitro. Le analisi sui capelli hanno fatto emergere che al bambino veniva somministrata droga da tempo.
Il giorno della morte il bimbo era rimasto per tutta la mattinata con il padre, la madre, tornando a casa dal lavoro aveva notato che il figlio faceva fatica a respirare.
Poi la corsa disperata in ospedale. E la morte. A 18 mesi.
