Scuola: il Decreto preannunciato dal Ministro riguardante “Misure urgenti per i precari” ancora bloccato. 6 agosto, presidio in Prefettura

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Il  Decreto preannunciato dal Ministro Bussetti riguardante “Misure urgenti per i precari  della  scuola”  è  ancora bloccato.  Martedì  si  svolgerà  un  Consiglio dei Ministri  decisivo. FLC CGIL, CISL FSUR e UIL Scuola Rua territoriali chiedono che il Governo  rispetti  gli  impegni  presi  la  notte  del  24  aprile  dal   Presidente  Conte  e dal Sottosegretario  Giulietti  con  le organizzazioni sindacali.

La  Costituzione  tutela  il  diritto  all’istruzione.  Un  paese  che  vuole  costruire  futuro  per  i  propri  figli  non  può  prescindere da  una  scuola  nella  quale  gli  insegnanti,  che  ricoprono  da  troppi  anni  posti  vuoti  senza  titolare,  non  vengano stabilizzati  garantendo  la  continuità  educativa. 170.000  supplenze  su  posti  vacanti:  i  numeri  dello  scorso  anno.  Non  è  serio  proseguire  su  questa  strada.  Il  governo si assuma le proprie responsabilità per:

  1. garantire  alle famiglie il diritto per i propri figli ad una scuola di qualità che offra a tutti senza distinzioni la possibilità di crescere raggiungendo traguardi formativi e livelli di competenze pari a quelli dei loro coetanei europei. Obiettivi che si raggiungono soltanto quando è garantita la stabilità e la continuità di docenti che lavorano su progettualità non a scadenza ma su base pluriennale.
  2. Garantire ai lavoratori della scuola docenti ed Ata, che da tanti anni assicurano il servizio  educativo, una speranza certa di futuro. Anche questo governo continua a non assicurare il  diritto, sancito da norma europea, alla stabilizzazione dopo 36 mesi di tempo determinato,  alla  quale  devono invece  adeguarsi le aziende private anche in  forme più restrittive.
  3. Migliorare la qualità della vita di lavoratori e studenti e tutelare l’ambiente evitando continui spostamenti e riassestamenti di un personale che ogni anno cambia sede e città e spessissimo non riceve nemmeno lo stipendio nei tempi di  legge per incapienza di fondi.  Un esodo di un popolo senza il quale la scuola non potrebbe aprire il 15 settembre del  quale però ci si dimentica al  momento dell’esigibilità di diritti ampiamente acquisiti.

Contestualmente il disegno di legge di “Assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019” prevede pesanti tagli riguardanti la  scuola tra i quali: 1. una riduzione di 5 milioni di euro (su 13,5) delle risorse per le procedure di reclutamento del personale docente; 2. una riduzione di oltre 14 milioni di euro del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche del I ciclo.

FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola Rua, fortemente preoccupate per le ricadute sul personale e sulle famiglie, invitano tutti i lavoratori della  scuola e i cittadini che, in qualità di genitori, nonni, educatori hanno a cuore il futuro delle giovani generazioni, a partecipare al  PRESIDIO, per il quale hanno chiesto autorizzazione, davanti alla Prefettura di Parma, in Strada Repubblica, il prossimo martedì 6 agosto alle ore 17.00.

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