Inganni e violenze ai danni di un giovane con fragilità psichiche: 24enne in manette

0

Ha raggirato un ragazzino, sottraendo con sotterfugi violenze e minacce, denaro a lui e alla sua famiglia. Ma è finito ai domiciliari accusato di circonvenzione di incapaci aggravata; minaccia aggravata; truffa aggravata; detenzione illegale di armi.

La vicenda trae origine dalla denuncia della giovane vittima che,  stanca del comportamento di B.A., 24enne parmigiano, ha raccontato di essere stato indotto a compiere una serie di atti dannosi per la sua famiglia: il 24enne avrebbe approfittato della sua fragilità e della sua debolezza psichica.

B.A. è accusato di aver cercato, anzitutto, di stringere un solido ed esclusivo legame di amicizia con la vittima, presentandosi alla sua famiglia come un soggetto “generoso” e attento ai problemi di ragazzi difficili, impedendogli poi, però, di frequentare altri amici o la sua stessa famiglia, facendo in modo che la vittima cominciasse a nutrire verso di lui una fiducia esclusiva.

Questo morboso attaccamento, pian piano, è degenerato, facendo emergere il lato violento di B.A. che ha più volte minacciato il ragazzo, anche con delle forbici, di procurare  lesioni e danni fisici a lui e alla sua famiglia.

La vittima, peraltro, era molto intimorita da questo atteggiamento poiché B.A., a casa, deteneva delle armi, dei bossoli, dei pugnali, dei manganelli e altri strumenti atti ad offendere che, all’occhio ignaro di un ragazzo con difficoltà psicologiche, acquistavano un valore intimidatorio eccezionale.

Con l’aiuto della vittima, poi, e con artifici e raggiri, raccontando fatti non veritieri, B.A. è riuscito ad adottenere dai congiunti del ragazzo delle somme di denaro che poi ha gestito direttamente anche se, in apparenza, il denaro veniva consegnato alla vittima (affermando che il ragazzoaveva subito un incidente e/o per il pagamento di una multa e/o per l’acquisto di una barca e/o perdiventare autonomo).

Le condotte criminose attuate da B.A. si evincevano anche dal rinvenimento di un “libro mastro” su cui erano annotati i dati anagrafici della vittima e dei relativi familiari oltre che altra documentazione tutta sottoposta a sequestro unitamente alle armi, in origine legalmente detenute, utilizzate per concretizzare la condotta illecita.

Il prosieguo delle indagini, poi, ha fatto emergere una realtà inquietante essendo stato accertato che B.A. stava tentando di attuare il medesimo disegno criminoso, con le stesse modalità, iniziando a circuire altro giovane caratterizzato da analoghe problematiche di natura psichica.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here