“La mela del peccato” lasciata come firma dopo i furti: arrestato ladro albanese professionista

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Era la sua firma, la mela morsicata. “La mela del peccato“, dal nome dell’operazione dei Carabinieri di Parma e Monticelli, lasciata sul tavolo degli appartamenti svaligiati. Dopo ogni colpo lasciava il suo ricordo, sicuro che nonostante le tracce del Dna non lo avrebbero scoperto. Nonostante avesse colpito 11 volte, nel Nord Italia, il ladro professionista di origine albanese è stato arrestato solo nei giorni scorsi dopo le indagini portate avanti dai Carabinieri della stazione di Monticelli Terme e i Ris di Parma.

L’uomo, albanese 36enne, senza fissa dimora ma di fatto domiciliato a Parma, è stato identificato dopo le lunghe indagini partite lo scorso 6 novembre, dopo un colpo in un’appartamento al primo piano a Monticelli. La casa era stata forzata dalla porta di ingresso, tutto era a soqquadro, portati via gioielli, ricordi, monili e contanti per un valore di oltre 6 mila euro. La scoperta, al rientro del proprietario intorno alle 19.

I militari durante le ispezioni avevano intuito però che quella mela sul tavolo poteva essere un indizio importante. Anche il proprietario, nella perquisizione, confermo che quel frutto non poteva essere stata lasciata da lui o un famigliare.

E tutto è partito quindi da quella mela morsicata. Da quelle tracce di saliva lasciate dal morso che tuttavia non comparivano nella banca dati a disposizione dei militari. Le indagini hanno permesso tuttavia di scoprire che il frutto era stato lasciato anche in precedenti furti. Dal 2010 in avanti si contano 11 episodi da cui si può risalire alla stessa persona: 9 furti in appartamento con “firma” e due auto svaligiate, la maggior parte in Lombardia e Veneto, poi a Riccione e, l’ultimo, a Monticelli. I tasselli si compongono, si risale a una denuncia nei confronti dell’uomo per un’altro furto in appartamento. I militari, coordinati dal Pm Dal Monte, decidono così di perquisire un’abitazione in uso all’uomo a Parma, in borgo Basini. Lì una conferma, i militari trovano un orologio provento del colpo a Monticelli. La seconda conferma arriva con il riscontro positivo del profilo Dna dopo il prelievo coattivo.

 

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